Il corteggiamento: le dame, i cavalieri e le armi.

Il corteggiamento ha un fondamento scientifico per cui diventa strumento inconsapevole di quell'esigenza fondamentale della natura che è la produzione della diversità. Per noi moderni, invece, ha un'altra valenza oltre a quella scientifica, è una danza di giochi tra due persone di cui almeno una è interessata all'altra. Già Ovidio, definito il "tenerorum lusor cantorum", giocoso cantore di teneri amori, parlò ampiamente di questo argomento nell"'Ars Amatoria", affermando che l'amore è come la milizia: ogni amante è soldato e Cupido ha accampamenti suoi. Egli dispensò consigli a uomini e donne circa le tecniche di seduzione e, una volta trovato l'amore, offrì consigli per come mantenerlo, arte più difficile.

Nelle sue Heroides, scrisse tra le più belle lettere d'amore di eroine ai loro amanti, ventuno in tutto. Tra le più belle ricordiamo quella di Didone a Enea, di Elena a Paride, di Arianna a Teseo, di Penelope a Ulisse. Ovidio, pur essendo preparato in materia, rappresenta solo un nostro antenato.Oggi la corte, l'amore inteso nel suo concetto più ampio, è mutato proprio nella sua essenza.
Nel nostro immaginario resta, però, la figura del cavaliere medievale che con versi in musica, cantava l'amore alla sua donna, forse la forma più bella in assoluto di tecnica per irretire la preda prescelta. Mio nonno paterno corteggiò così mia nonna negli anni trenta. Per un lungo periodo, a notte fonda, sostò sotto la sua finestra a cantarle le più belle canzoni del suo repertorio. Non pago, portò con sè altri artisti, così che tutti potessero ascoltare il suo amore per Filomena. Mia nonna capitolò sotto i suoi gorgheggi, sia per dare tregua a quello schiamazzo serale, sia per aver avuto modo di conoscere quell'uomo così tenace e sensibile al contempo.
Oggi siamo in un altro mondo, del mordi e fuggi e della fretta e il verbo più di moda è consumare. I modi sono sbrigativi, eloquenti. Eppure il corteggiamento è un approccio indispensabile in tutto il mondo animale, è un rito a cui nessuno può sottrarsi, ma noi siamo bravi a cambiare anche la genetica. Sì, oggi si parte dell'epilogo. La prima cosa ci si deve piacere e poi non è detto che sia per forza l'uomo a fare il primo passo, spesso, oggi è la donna. La tecnologia ci permette di essere in tempo reale in ogni dove a tutte le ore. Possiamo sondare, spiare, conoscere cose anche impensabili su di una persona e scoprire così il suo mondo. Oggi l'uomo non ha la pazienza di una volta e, pertanto, adotta tecniche della serie chiedere subito se la prescelta vuole condividere con lui la sua fisicità...avete capito bene e badate che non è una volgarità, bensì una grande strategia. Qualora la dama di turno non fosse d'accordo, il cavalier moderno, passerebbe ad altra donzella! La domanda sparata appena ci si conosce, serve per capire se ci sono speranze in tal senso! Immaginate Dante se avesse chiesto a Beatrice di voler andare a letto con lei invece di scriverle rime e vederla come la Madonna!
La domanda è lecita e la pongo a voi:"Si può partire dalla fisicità in un rapporto senza conoscersi, o conoscersi è solo un aspetto secondario al piacere fisico?

Il mondo dei rapporti tra i due sessi è descritto ampiamente sulle pagine di tutti i giornali che abbondano di lettere di tutti i tipi e dove sono descritti i gusti e le tecniche valide a tutte le età, non c'è differenza, le conoscono i bambini, i maturi e i settantenni con una variante caruccia: i bambini sono sensibili, sono tenaci, i maturi sono frettolosi, mentre i settantenni, non avendo nulla da perdere, ne fanno un mondo alla riscossa. Se un uomo vuol essere aggiornato sulle donne, deve leggere riviste femminili, così che l'approccio gli sarà più facile. La tecnica più semplice oggi è un sms con il quale è lecito tutto: contattarsi, incontrarsi, scoprirsi e lasciarsi. Il cellulare ha semplificato tante cose,ci evita tanti pathos, ben trincerati dietro la nostra scatoletta, ci evitiamo il guardarci negli occhi e siamo capaci di dire tutto.
La corte migliore è quella di scoprire contemporaneamente la bellezza della persona e il suo mondo interiore. Talvolta scoprire il suo mondo nascosto può rivelarsi un piacere maggiore di quello fisico e privarsene per dare spazio alla bellezza fisica è un vero peccato.

Ma la corte vera è fatta per pochi ed è una raffinatezza. La vera corte è lenta e continua, mai brusca, da bruciarsi in due tappe! La corte vera si serve di ogni mezzo: i fiori, un biglietto, un invito, un sorprendere, confondere per svelarsi, insistere. La lettera o comunque uno scritto prevale su tutte le altre forme e in letteratura ci sono diversi casi che ce lo confermano. Chi si affida solo agli sms, alle parole volanti o criptate dalle pagine dei social network non potrà mai essere convincente. Il concetto di corte è quello di conquistare rassicurando la dama che, chi si propone a lei è la persona giusta.

C'è da dire che oggi i ruoli sono intercambiabili, cioè il corteggiamento può partire da entrambi, ma un minimo di galateo vuole che sia l'uomo, se non altro per la sua predisposizione naturale a questa danza di conquista.
Mantenere poi nel tempo sempre lo stesso atteggiamento è la cosa più convincente oltre che più rassicurante. La corte è per una donna che non si lascia incantare da tutti indistintamente.
Oggi il vero problema è che non si ha tanto l'esigenza di guardarsi negli occhi quanto di stare a stretto contatto fisico, di quello molto ravvicinato! Tutti hanno l'ansia di consumare: l'attimo,la giovinezza, il piacere, la bellezza.
Certo anche i costumi e gli atteggiamenti femminili talvolta così spregiudicati lasciano l'uomo senza difesa, tanto da non avere scelte sul da farsi, se non altro per dare lustro alla genetica che è dalla sua parte e portare a casa i trofei delle sue conquiste.
Il vero amore parte dalla testa è lì che nascono diaboliche alchimie che non lasciano comprendere quale sia la mistura necessaria per cadere allo scoccare della freccia. Sia gli uomini che le donne adorano essere corteggiati, questa è la verità, sarà l'orgoglio, il narcisismo, la paura del tempo che passa, che ci vuole piacevolmente corteggiati!
E noi comuni mortali staremo sempre a stilare dei vademecum mentre la chiave di lettura del tipo di corteggiamento adatto a noi, di chi abbia priorità nel nostro cuore, di come avvenga la scelta o da chi ci si lascia sedurre è pura chimica chiusa nei nostri geni! Ed è proprio il caso di dire la massima di Pascal:"Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce".



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