Il racconto



Il racconto nasce dal bisogno insito nell'uomo di affabulare, d'inventare storie in cui vedersi protagonista e a sua volta ascoltarne altre; dal bisogno di meraviglioso e di angoscia che lo attraggono, ponendolo di fronte a quella sublimazione di Eros e Thanatos di cui parlava Freud.

Il racconto, come tutta la narrativa, non è solo un'operazione letteraria, ma riprende una tradizione orale che si tramanda attraverso i popoli e si riversa in generi letterari diversi che vanno dal mito alla favola, dalle canzoni alle gesta, dal poema alla novella e al romanzo. Il racconto, più del romanzo, impegna notevolmente l'autore, poichè richiede capacità di sintesi e di analisi di uno spaccato di vita.

Esso nasce dalla necessità dell'autore di evidenziare un momento, un fatto, un cambiamento della propria vita come un'esigenza dell'anima attraverso cui si dà avvio alla scrittura definendo tempi, luoghi, personaggi e movimento interiore.

Ci sono, pertanto, tre momenti ben precisi che lo caratterizzano: un inizio entro cui definire il punto di partenza senza dilungarsi troppo, un climax dove avviene il momento culminante della storia e un epilogo all'altezza delle aspettative, che non dev'essere troppo banale, riduttivo o di minore intensità rispetto alle premesse. Queste tre parti devono essere dosate con cura, tenendo anche conto dei personaggi, del tempo e della trama.

Un racconto dev'essere avvincente sin dall'inizio, deve incuriosire ed essere letto in un unico respiro . Le funzioni del racconto sono tante e tutte molto concentrate a differenza del romanzo che ha un tempo lungo e lineare, molti personaggi e divagazioni varie da parte dell'autore.

In modo particolare, il racconto breve deve concentrare in poche pagine i momenti fondamentali per capire e sviluppare il discorso. Richiede, ancora, capacità stilistiche e di costruzione, con un linguaggio appropriato senza sfasature, nè imbellettamenti di vario genere , ma dev'essere essenziale e corposo, preciso e conciso. Non si lega a nessun fatto precedente, ma l'inizio è dato da un accadimento, una sensazione, una necessità, un ricordo...un pretesto per rifarsi a una trama con dei personaggi, un punto di vista sia esso di tipo interno, esterno o zero, una temporalità e un quadro generale entro cui inserirsi.

Per quanto ci possano essere tecniche e schemi entro cui si definisce il racconto, talvolta esso nasce da alchimie magiche, dove, sin dall'inizio, il lettore è rapito e immerso totalmente al suo interno senza capirne le ragionevoli motivazioni. Molto probabilmente , in questi casi, si instaura un rapporto stretto di comunione d'intenti tra l'autore e il lettore che, cercarne le cause a tutti i costi, è quasi impossibile. Un buon racconto lascia sempre qualcosa nel cuore del lettore che sicuramente ripeterà l'esperienza continuando a leggerne altri. E' un modo per arricchirsi interiormente e far tesoro delle esperienze degli altri come fossero nostre!
Gli ultimi racconti che ho letto e che vale la pena leggere sono:"Narciso" di Francesco Capaldo e "Alla via così, racconti del mare di Anna Bartiromo.


-Narciso di Francesco Capaldo,Edizioni dell'Ippogrifo.
-Alla via così, racconti del mare di Anna Bartiromo,Graus Editore.


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