Amalfi



Amalfi , in provincia di Salerno, è una città storica, ricca di cultura e tradizioni. Quando si giunge per la strada tortuosa aderente alla roccia, dai tornanti a picco sul mare, subito fa capolino la punta del campanile, che emerge come un fungo dal nugolo di case centrali. E' posta in una conca, in una stretta fascia di terra tra la roccia e il litorale.


Amalfi fu una delle quattro città marinare, che nel medioevo(839-1135) intrecciò relazioni con altri paesi, in particolare con l'Oriente. Venezia, Genova, Pisa e Amalfi furono regine incontrastate del Mediterraneo, ma tra di loro sorsero interessi diversi tali da renderne difficile la convivenza.


Il Mediterraneo divenne un mare troppo stretto per tutte e quattro e tra loro cominciò una lotta spietata.Il predominio di Venezia, Genova e Pisa durò fin dopo la crociata del 1097-99, quando crearono colonie in Siria e Palestina, ma dopo l'XI secolo, tutto fu più difficile. Nel 1137 Pisa eliminò dalla contesa Amalfi, saccheggiandola, ma a sua volta, dopo la battaglia della Meloria del 1284, Pisa dovette cedere il campo a Genova, alla quale rimase un confronto diretto con Venezia. Amalfi è una piccola perla incastonata nella montagna e davanti a lei si apre il mare che da sempre rappresenta benessere ma anche pericolo per i suoi abitanti.


Fu campo di battaglia spesso nel corso della storia, dovendo contrastare continuamente i Saraceni e i Turchi nel Medioevo, ma anche altri popoli in seguito. Essa è fornita di monumenti, a testimonianza del ruolo rivestito, di città ricca grazie ai commerci e alle attività redditizie. Il Duomo, in veste barocca risale all'inizio del settecento, ma sotto queste spoglie cela un cuore romanico. E' consacrata a Sant'Andrea, il primo discepolo di Gesù il cui corpo, da Patrasso, in Grecia, fu trasportato a Costantinopoli e successivamente ad Amalfi nel 1208. La statua di Sant'Andrea è posta nella cripta della Basilica, è in bronzo, del fiorentino Michelangelo Noccherino, di 2,36 m e pesa circa 8 quintali. Accanto ad essa ci sono statue del Bernini padre. Sull'altare centrale della cattedrale troviamo la tela raffigurante Sant'Andrea in croce. All'interno della Basilica del Crocifisso, che in origine era una parte della Cattedrale in stile romanico a sei navate, si possono ammirare pezzi unici del Tesoro del Duomo: mitrie, calici, croci, ostensori. Il Duomo affaccia sulla piazzetta con una lunga e ripida scalinata che lo eleva in modo regale e ne fa ammirare i giochi di chiaroscuri della facciata. All'interno, accanto alla cattedrale, si trova il Chiostro del Paradiso, un antico cimitero dei nobili, dove un gioco d'archi si presta ad una composizione architettonica spettacolare, destando ammirazione e stupore, sia per la bellezza che per il giardino al suo interno. Amalfi è ricca di sorprese e di arte. Famosi i suoi mosaici, le sue ceramiche, la sua prestigiosa carta così importante nel medioevo. All'interno, andando verso l'entroterra, si può visitare la vecchia cartiera dove è possibile conoscere il processo di lavorazione così come avveniva nel medioevo.


La sua importanza oggi è legata al turismo, essendo meta preferita di stranieri e connazionali. La bellezza del mare ancora cristallino sotto le scogliere della costa alta e frastagliata, i paesaggi unici e mozzafiato, i colori intensi di questo paradiso naturale, la rendono appetibile ad ogni viaggiatore che si trovi da queste parti. L'ospitalità è propria delle persone del posto che operano in ogni settore al meglio per rendere il soggiorno quanto più è possibile piacevole. Chi si trova da queste parti non può fare a meno di assaggiare il pesce tra i cibi più freschi e ben curati, che si presta bene anche ai palati più sopraffini.



Una vacanza avventurosa

Ogni estate ricordo con piacere una vacanza fatta in camper, di qualche anno fa, con amici e che si rivelò rischiosa per le difficoltà a cui andammo incontro. Scegliemmo come meta la Spagna, a cominciare dalla costa Brava a quella del Sol, passando poi per il Portogallo, la costa Verde al nord della Spagna e ritornando per la Francia. Eravamo in undici, due famiglie in due camper. I nostri amici erano avvezzi a questi tour, avevano girato tutta l'Europa, mentre noi eravamo tutti un po' restii, tranne me. Ero molto affascinata dal fatto di girare in camper e attraversare città e paesi visti da vicino. I miei erano tutti un po' scettici, spaventati dai rischi a cui andavamo incontro. Il primo impatto forte fu a Marsiglia: dalla cuccetta dove dormivo, vidi un ragazzo posto sulla panchina di fronte al camper, che aveva tutta l'aria di un innamorato in attesa della sua ragazza, ma questo nella mia testa di sognatrice, in effetti si trattava di un ladro che, nelle prime ore del mattino, ci venne a fare visita portando via tutto quanto fu possibile. Al risveglio, il nostro amico di camper si chiese perchè avessero visitato solo noi! Fortuna volle che ci risparmiarono tutti i portafogli con rispettive carte di credito e contanti posti in bellavista sul piano cottura, perchè se avessero pulito anche quelli, non ci toccava altro che tornare a casa. Secondo impatto avvenne a Valencia, dove una gang di ragazzacci cercò fino in ultimo di entrare nel nostro camper, ma questa volta non fummo colti di sorpresa e tre di noi restammo a guardia, mentre il resto del nostro gruppo andò in pizzeria. I ragazzacci si dissuasero completamente dal loro intento quando ci videro provvisti di mazze da baseball e uno di loro, con telefonino alla mano, diceva agli altri:"No poi, no poi" lasciando intendere che era meglio non avvicinarsi a noi. E così salvammo il camper da un assalto e riuscimmo a mangiare. A Barcellona l'avventura fu trovare un parcheggio per i camper e quando finalmente lo trovammo, ci dissero che non potevamo fermarci. Girammo tutto il tempo alla ricerca di un posticino per sostare e poter scendere finalmente e quando ciò accadde la giornata volgeva ormai al termine. Un altro colpo avvenne a Lisbona. Ci sistemammo in un camping a cinque stelle, qualcosa di megagalattico e da lì ci recammo sulla parte alta della città per un'escursione in pullman. Giunti a destinazione, mio padre mancò all'appello.Tutta la famiglia alla ricerca del nonno che si volatilizzò. Esausti e demoralizzati, quando ormai facevo i miei film in testa su una rapina, visto che mio padre viaggiava con soldi liquidi in tasca come fossero stati bruscolini, il custode del parco ci invitò ad uscire per la chiusura. Mi sentii malissimo e in colpa per averlo lasciato solo: perdere mio padre a Lisbona! Vedevo già il titolo sui giornali, di un uomo solo per le strade di Lisbona e rabbrividivo. Quando giungemmo in un bar a chiedere informazioni, mio padre apparve da lontano con un fare da bambino, senza nemmeno dare spiegazioni, mentre noi per poco non lo aggredimmo dal nervoso. Si era allontanato dal gruppo per andare a comprare le sigarette e poi disse di non essere tornato indietro visto che il pullman sarebbe passato di lì e poteva salire a bordo. Ma l'avventura continuò con un tassista dai modi burberi, antipatico, che beveva spruzzando l'acqua dalla bottiglia sotto il tettuccio dell'auto, mentre tutti noi ci guardavamo smarriti e spaventati, a cominciare da mio padre che stentava a credere ai suoi occhi. Mentre beveva, correva per la città come un'autoambulanza che trasportava un ferito, salendo sui marciapiedi, zigzagango un po' dappertutto e cantando come un matto. Di tanto in tanto ci guardava come un invasato, mentre noi non sapevamo a chi santo votarci. Finalmente ci fermò davanti al nostro lussuoso campeggio, in uno stato confusionale. Fu una vacanza all'insegna della vera avventura, ma scoprimmo dei luoghi stupendi come Santiago di Compostela, in Galizia dove sono riposte le reliquie di San Giacomo. Un santuario imponente, che fa un certo effetto, sempre affollato, a qualsiasi ora della giornata . E che dire della costa Verde, a nord della Spagna dove ci sono posti incantevoli. Vi giungemmo una mattina alle prime luci dell'alba e percorrendo la strada vicino al mare, ricco di una lunga scogliera, non resistemmo alla voglia di cercare frutti di mare nascosti negli scogli: tutta la famiglia alla ricerca di patelle, granchi, lupini e quando ce ne furono abbastanza per tutti, preparammo gli spaghetti dello scoglio. Una bella sorpresa fu per noi anche Gibilterra con un'acqua di mare ghiacciata da sembrare il polo nord, ma fuori dall'acqua sembrava di stare nel deserto. Fu una vacanza deliziosa, movimentata, piena di colpi di scena e novità, ma intensa e per niente monotona. Ho cercato di ripetere quell'esperienza ma i miei mi hanno reputata pazza, dopo tutte le vicissitudini a cui andammo incontro. I miei amano tutti le comodità, le vacanze in hotel con colazione, pranzo e cena, con orari per tour, con sonnellini pomeridiani e nullafacenza totale. Per me questo è una perdita di tempo, la vacanza è fare anche quello che non si farebbe mai durante l'anno e talvolta dare uno strappo anche alla regola che ci vede così formali e noiosi, mentre io sono attratta dai luoghi ricchi di storia e di arte e visitarli in questo modo è per me molto creativo e il massimo cui aspirare.

Castelli di sabbia


In queste belle giornate di sole in riva al mare, sul bagnasciuga, è bello costruire castelli di sabbia. I castelli, perchè proprio i castelli e non case o grattacieli?


I castelli, dimore fantastiche dei tempi andati, abitazioni di anime in pena, spiriti in fuga, misteri, incantesimi. Appoggiati su alture ben protette, vere fortezze per eccellenza, erano un punto di riferimento per la zona circostante. Questo modello di vita, tutto racchiuso in se stesso, giunto fino a noi dall'epoca medievale con i suoi cavalieri e le sue dame, ci affascina molto. Chi di noi non ha rappresentato il suo castello sui banchi di scuola: bello, preciso, con la sua regina e il suo re, i sudditi e la servitù al completo? Il castello come luogo di amori, di vita lenta e tranquilla, ma anche di malefici, di magie e storie contrastate. Il castello rappresenta la fantasia, le mura di un mondo nascosto.



La sua lontananza fisica lo rende più misterioso e si fa di tutto per rievocarlo e introdurlo nel nostro mondo così veloce e poco adatto a trattenere un passato così lontano, così da farlo vivere solo nel nostro immaginario. L'unico luogo dove può regnare è in riva al mare, dove ci vuole tutto l'amore, la passione e la pazienza per costruirlo, anche se in un luogo così poco adatto a mantenerlo in vita. E' proprio in questo luogo, dove il mare torna e ritorna, mandando giù la costruzione, che la voglia di avere un castello tutto per noi si fa insistente. Ore e ore sotto il sole per aggiustare gli smerli, il ponte levatoio o le finestre: tutto dev'essere quanto più verosimile possibile. E poi, quando tutto è ben rifinito, lo si ammira immaginando la sua vita: i castellani, gli amori e tutto quanto come simbolo di qualcosa di eterno, che duri per sempre e invece la sua vita è breve!

Eppure in quei momenti abbiamo sognato mentre la nostra mano costruiva, abbiamo elaborato, mentre intenti al lavoro, rendevamo concreto il pensiero.Un'onda giunge sempre a spazzarlo via: così è la nostra vita!



E' stato bello costruire, è la nostra azione più bella quella di costruire, quella di dar forma al nostro mondo interiore e non importa se tutto può crollare all'improvviso, è importante non perdersi d'animo. Chi di noi, quando la mareggiata porta via il castello e lo riduce di nuovo in sabbia, non ci prova di nuovo, se non altro per il ricordo di ciò che c'era lì davanti a noi poco prima? La forza nasce dal fatto di aver portato l'opera alla fine e di averne visto la sua bellezza prima che il mare lo inondasse. Così è la nostra vita: ricominciare sempre di nuovo e non lasciarsi abbattere dalle mareggiate, anche le più impetuose!

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