Il valore di una presentazione

Presentare un libro è sempre un'emozione per quello che si impara e si apprende dal rapporto con gli altri in relazione al contenuto del testo. I miei racconti, dieci in tutto, li conosco bene eppure, ogni volta che li presento, ho l'impressione di capire per la prima volta qualcosa. Oltre a scrivere, bisogna anche assorbire quello che si dice, conoscere le sfumature delle parole, ricontrollare l'insegnamento che danno. Le mie ultime presentazioni sono state un arricchimento notevole personale e di pubblico. Organizzare momenti di lettura con attori che recitano, cantanti che intonano canzoni che richiamano i contenuti, tracciare dei profili dei personaggi e dare delle informazioni circa la genesi di quello che si scrive, è un rifornimento di carburante prezioso che porta lontano, che corrobora idee nuove, che rafforza  aspetti positivi inerenti il libro.
       A Firenze, il 5 ottobre, è stata una presentazione particolare e allegra. Accompagnata da amici, è stata la prima volta che mi sono divertita così tanto, con un pubblico attento, accolta a mia volta da amiche e persone calorose. Anche la mia ultima alla Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia è stata una presentazione veramente piacevole, in una location d' incanto, con un team di tutto rispetto, con amici in un'aria di grande famiglia unita .
 
            Una presentazione è una grande energia di idee  che si sprigiona attorno a un testo che viene sviscerato e rivisitato continuamente e non risulta essere mai lo stesso. Forse ogni volta è come presentare un libro nuovo, ogni volta è un pescare il non detto, il non capito, l'omesso, la cosa più importante o quella che nel momento colpisce di più.
"Sotto le stelle d'agosto",un semplice libro di racconti che comincia a lasciare qua e là qualche frase che io stessa ho scritto e che non credevo diventasse un aforisma o  entrasse nell'immaginario di chi viene ad ascoltare o di coloro che ora mi individuano attraverso frasi trovate nel testo.
Alcuni non riescono a non pensare "alla coltre di sangue sparsa su un manto verde" del racconto "L'ultimo ciliegio",
 o al personaggio di Nenè del racconto "Il palazzo borbonico" e ancora alla barca di Giuliano che diventa il paradiso di un uomo di mare che vive come un lupo solitario nel racconto "Solo".  Questo grazie anche ai relatori che spiegano, interpretano e si fanno portavoce dei pensieri dell'autore. Anche un autore, durante la presentazione di un suo libro, diventa spettatore di se stesso ed è l'unico modo per rivedere la materia scritta dal punto di vista di un lettore.


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