Si parla spesso di giovani anche e soprattutto per parlare di ‘bamboccioni‘, di ‘mammoni’ che restano a casa dei propri genitori, perché comodamente spaparanzati tra le mura di un tetto familiare che li protegge dalle insidie sociali.
Eppure, non si parla delle opportunità che la società è in grado di dar loro.
Si parla spesso dei giovani come fossero solamente degli ‘scolaretti’ che hanno sempre tutto da imparare, ma che non sembrano mai buoni a combinare niente.
E’ facile parlarne in questo modo, quando a molti di loro, probabilmente, per via di una crisi economica che spazia in vari settori e in molti Paesi, non spetterà neanche un degno pensionamento, soprattutto fino a quando non saranno riusciti a trovare una degna occupazione.
Già, l’occupazione, altra terribile piaga sociale che si confonde con quelle già degradanti che umiliano il nostro Paese e ogni suo cittadino, qualunque età abbia e a qualunque generazione appartenga.
Spesso se ne straparla, ma non si spiegano i veri motivi per i quali i giovani restano a casa dei propri genitori fino ad un’età più matura.
Non si parla del fatto che spesso non hanno le conoscenze che portano loro ad un sicuro posto ‘fisso’, il classico impiego riservato solo a quei privilegiati che passeranno il testimone alla propria famiglia, di padre in figlio, non regalando di certo il posto a qualcun altro.
E spesso non si parla neanche del fatto che, quando lavorano, sono dei veri precari e quel che guadagnano non è in grado di porli nella condizione di pagare un affitto (con quello che costano ai tempi d’oggi) e tutte le spese che ne conseguono, compresa la spesa … la vera e propria nutrizione.
I giovani … quali vere prospettive hanno al giorno d‘oggi? Spesso, anche troppo spesso, dopo un Diploma o una Laurea che non sempre utilizzano nella propria terra di origine, sono costretti a portar lontano i propri sogni e le proprie speranze, per riuscire a costruire un futuro davvero degno di questo nome.
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Eppure, non si parla delle opportunità che la società è in grado di dar loro.
Si parla spesso dei giovani come fossero solamente degli ‘scolaretti’ che hanno sempre tutto da imparare, ma che non sembrano mai buoni a combinare niente.
E’ facile parlarne in questo modo, quando a molti di loro, probabilmente, per via di una crisi economica che spazia in vari settori e in molti Paesi, non spetterà neanche un degno pensionamento, soprattutto fino a quando non saranno riusciti a trovare una degna occupazione.
Già, l’occupazione, altra terribile piaga sociale che si confonde con quelle già degradanti che umiliano il nostro Paese e ogni suo cittadino, qualunque età abbia e a qualunque generazione appartenga.
Spesso se ne straparla, ma non si spiegano i veri motivi per i quali i giovani restano a casa dei propri genitori fino ad un’età più matura.
Non si parla del fatto che spesso non hanno le conoscenze che portano loro ad un sicuro posto ‘fisso’, il classico impiego riservato solo a quei privilegiati che passeranno il testimone alla propria famiglia, di padre in figlio, non regalando di certo il posto a qualcun altro.
E spesso non si parla neanche del fatto che, quando lavorano, sono dei veri precari e quel che guadagnano non è in grado di porli nella condizione di pagare un affitto (con quello che costano ai tempi d’oggi) e tutte le spese che ne conseguono, compresa la spesa … la vera e propria nutrizione.
I giovani … quali vere prospettive hanno al giorno d‘oggi? Spesso, anche troppo spesso, dopo un Diploma o una Laurea che non sempre utilizzano nella propria terra di origine, sono costretti a portar lontano i propri sogni e le proprie speranze, per riuscire a costruire un futuro davvero degno di questo nome.
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Nessuna prospettiva,le banche dovrebbero incentivare il lavoro giovanile e invece che fanno? quello che dice Modigliani :
RispondiElimina"Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l'obbligo di spiegare quello che fa,
possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti ." Franco Modigliani, unico premio Nobel per l'economia italiano (1985)