Settembre...

Settembre è arrivato, lasciando alle spalle le belle giornate di sole, di mare, di ozio, di dolce riposo. E' difficile credere che l'estate sia finita, sotto questo sole sfavillante e questo caldo che ottunde il cervello. Come sopportare il lavoro, la scuola, lo studio, immersi ancora in giornate così invitanti per gite a mare e passeggiate senza mete? Settembre porterà le sue giornate più corte, la sua aria mattutina più fresca, le sue serate più umide e la tristezza che ogni anno, di questi tempi, giunge al cambio di stagione.

La scuola è un capitolo importante di questo mese, appuntamento fisso ad ogni autunno, che comincia tra infinite polemiche e novità. Se non fosse per i bambini così allegri e trepidanti, che iniziano l'anno scolastico con entusiasmo e curiosità, sarebbe una stagione priva di interesse. Pensando ai banchi di scuola, già sento i gessetti graffiare la lavagna, gli astucci rotolare sui banchi, i quaderni balzare di qua e di là e quell'odore forte e asprigno delle matite colorate. La scuola ci porta a fare grandi spese, di zaini e quaderni, libri e materiali vari. Di questi tempi è vietato entrare nelle cartolibrerie, c'è da aspettare per ore e l'orario continuato non basta a snellire il lavoro. Iniziano anche le nostre allergie e non so quali sostanze salvare dalla lista di quelle da tenere alla larga: il gesso, le piante, l'intonaco, la polvere, determinate pillole...

A scuola bisogna redigere un registro per annoverare le relative patologie dei bambini e ricordarsi tutto di tutti per evitare di dare una caramella a chi è allergico ai coloranti, di scrivere davanti a chi non può respirare la polvere di gesso, di offrire un dolce a chi è in sovrappeso e quant'altro ancora.

Varcata la soglia della scuola i problemi arrivano a mille e, dedicarsi esclusivamente alla didattica, per un insegnante è un sogno d'altri tempi. In classe c'è bisogno del burocrate, dell'infermiere, del dietologo, dello psicologo, del nutrizionista, del pedagogo e possibilmente della mamma o del papà. E' strano come l'abito che metto di mattina, nel pomeriggio, all'uscita da scuola, ci ballo dentro e come facilmente ci si rimbambisce usciti fuori dalla classe. Tutta la scienza a scuola, tutta la stupidaggine a casa!

I bambini, in questi ultimi giorni, prima dell'apertura della scuola, sono a caccia degli zaini più belli da comprare, delle ultime novità, dei quaderni con i loro beniamini, anche se quest'anno non ci sarà tanto da scegliere con la crisi che incombe da ogni parte e i genitori dovranno lottare per informare i loro figli sulle condizioni economiche del paese. Altra corsa per le visite mediche! Chiamati all'appello gli oculisti, gli ortopedici, gli allergologi e gli odontoiatri per i check up di routine e accertarsi di avere le forze per iniziare un nuovo anno di lavoro, vale sia per i grandi che per i piccoli. Che fatica ricominciare con tutti gli oneri che ci portiamo addosso!

Settembre stupisce per i suoi colori caldi e densi, per l'aria dolce, per i pensieri che si rinnovano, per i viali coperti di foglie, per i suoni piacevoli ai giardini comunali, dove i bambini ritornano nei loro pomeriggi da occupare. E' bello ascoltare le grida dei bambini in città, nei rioni, nei campetti parrocchiali, nei cortili delle case, che con la loro gioia risvegliano gli adulti dai loro torpori. Settembre è un mese nostalgico e i ricordi dei bei momenti vissuti in estate danzano nel nostro cuore, ci riscaldano quando siamo soli e sono questi i momenti di forza che ci aiutano a progettare, a programmare e organizzare il nostro futuro.

Settembre "tempo d'andare", così recitava la mia poesia e il mio mese di settembre è legato alle poesie della mia scuola elementare e a volte mi trovo a recitarle come a ribadire un tempo lontano e felice ,volato ma pur sempre vicino!

Settembre lo rivedo con gli alberi a matita sui mille fogli sparsi per la scuola e a casa, con le doverose foglie di tre colori, giallo, rosso e arancione, con il fiume tra le case che corre a valle, con gli animali del bosco che rientrano per l'inverno e poi ...i ricordi dell'estate, con le conchiglie sparse a riva, le orme nella sabbia, la spiaggia deserta, la barca solitaria in mezzo al mare e sempre qualcuno a riva seduto, immerso nei suoi pensieri guardando l'orizzonte.

"Settembre andiamo, è tempo di migrare", Gabriele D'Annunzio comincia così la sua lirica "I pastori" e questo verso racchiude per me il mese di settembre sin dal tempo della mia scuola elementare.

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