Agosto è passato col fuoco
appiccato su ogni versante della montagna. Mai come quest’anno è stato
bello ritornare sul Faito dopo tanto tempo, addirittura per presentare il mio
romanzo “L’albero di noce”.
Dal 2 agosto non ha avuto più
pace. Hanno fatto di tutto per abbattere il verde, radendo al suolo la vegetazione e
lasciando un panorama spettrale, quasi surreale. Una montagna senza più verde,
carbonizzata. Hanno fatto un lavoro completo come nemmeno i migliori professionisti
sono capaci di fare nelle loro professioni. Questo fuoco e questo ardere è un
po’ la metafora del nostro tempo che non è capace più di competere con quello
che ha prodotto.
Un agosto bestiale! Ma fatte le
dovute considerazione questo inferno lede gli interessi solo degli operatori
turistici che, rimboccandosi le maniche risaliranno la china anche se in modo
costoso e col tempo. Per gli altri? Tranne il dispiacere di vedere la cenere o
di dichiarare lo stato di calamità che porterà soldi per rimboschire il luogo,
tutti gli altri non vedranno ledere i propri diritti. Quindi non cambierà
nulla! Quando cambiano le cose? Quando si ledono i diritti di molti, di troppi, solo allora si cambia, anche a costo di rivoluzionare lo stato di fatto. Una
classe politica che non ha più mordente, non è fatta più per governare ma per manipolare ed essere manipolata, asservire.
Il voto lo si dà a chi sembra il più forte che spesso coincide con chi ha più
mezzi,
invece va dato a chi ha voglia di agire e di cambiare in meglio per
tutti. Ma questa velleità per non restare tale deve essere di molti, moltissimi. Per troppi anni abbiamo assistito a scempi di ogni tipo credendo che le cose andassero così, che fosse l’iter burocratico, o il modo migliore per portare avanti le situazioni. Ma è sempre stata la stessa storia, lo stesso motivo, e anche i bambini capiscono i nessi che intercorrono tra i fatti e la politica e una politica che non risolve i fatti ma pensa ai suoi, non ha motivo di esistere, va buttata via. Negli anni abbiamo respirato aria inquinata, fatto il bagno in acque da cloaca, abbiamo assistito alla morte del fiume Sarno conosciuto a livello nazionale e internazionale per il fiume della vergogna, abbiamo assistito ad ogni sorta di scempio sulle nostre teste e le nostre vite tutte. Quanti soldi arrivati per ricominciare ma mai visti per i fini cui servivano. Se il messaggio da tutto questo è cambiare, allora che si cambi a cominciare dalla politica, crearne una diversa, alternativa, rispondente alle esigenze di oggi, che affronti la vita vera e non distribuisca soldi e appalti. Questa politica deve morire come è morta la montagna, come è morto il nostro mare, come le scorie nella terra dei fuochi, come le più abominevoli razzie subite su questo territorio fino a questo momento. Nella montagna bruciata caliamoci pure "quella" politica che fino ad oggi non ha saputo dare risposte ma solo assenze e vuoti!
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invece va dato a chi ha voglia di agire e di cambiare in meglio per
tutti. Ma questa velleità per non restare tale deve essere di molti, moltissimi. Per troppi anni abbiamo assistito a scempi di ogni tipo credendo che le cose andassero così, che fosse l’iter burocratico, o il modo migliore per portare avanti le situazioni. Ma è sempre stata la stessa storia, lo stesso motivo, e anche i bambini capiscono i nessi che intercorrono tra i fatti e la politica e una politica che non risolve i fatti ma pensa ai suoi, non ha motivo di esistere, va buttata via. Negli anni abbiamo respirato aria inquinata, fatto il bagno in acque da cloaca, abbiamo assistito alla morte del fiume Sarno conosciuto a livello nazionale e internazionale per il fiume della vergogna, abbiamo assistito ad ogni sorta di scempio sulle nostre teste e le nostre vite tutte. Quanti soldi arrivati per ricominciare ma mai visti per i fini cui servivano. Se il messaggio da tutto questo è cambiare, allora che si cambi a cominciare dalla politica, crearne una diversa, alternativa, rispondente alle esigenze di oggi, che affronti la vita vera e non distribuisca soldi e appalti. Questa politica deve morire come è morta la montagna, come è morto il nostro mare, come le scorie nella terra dei fuochi, come le più abominevoli razzie subite su questo territorio fino a questo momento. Nella montagna bruciata caliamoci pure "quella" politica che fino ad oggi non ha saputo dare risposte ma solo assenze e vuoti!
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