Ottobre

 



Quando non è piovoso, è un mese incantevole. Il sole riscalda in modo gentile con una luce più fioca, concedendosi di alzarsi più tardi e andare a letto prima. Quando lascia la terra, l’umidità scende in ogni meandro. Di mattina si lascia annunciare da una leggera foschia che, come un velo, copre le distanze, addolcisce i colori, nascondendo il risveglio di piante e animali. 
Ottobre è silenzioso, orfano di rumori. Parla con i colori, dissemina nei campi la tavolozza più ricca, facendosi pittore minuzioso e attento. Sugli alberi gioca a dipingere l’oro, l’arancione, il giallo, a volte trattiene le foglie ancora verdi, fedeli ai rami. I colori creano arpeggi sui monti variegando le tonalità ora accese ora più leggere. Serpeggiano sui fianchi lunghe strisce di giallo, rosso, marrone sull’unica pennellata di verde scuro che intenerisce in mezzo al fuoco delle tinte. Ubriaca il profumo di uva nelle vigne, ormai quasi vuote, restano solo tralci secchi e pampini bruciati, grappoli malaticci e pigri rimasti ai loro posti, prima di cadere al suolo, acino ad acino, quando non diventano pasto per gli animali. Gli insetti, in questo periodo, assediano tutto ciò che resta nei campi e nei dintorni delle case in un irresistibile balletto di fine stagione. Il sole, artefice di tanto lavoro, regola i raggi rossi all’imbrunire e cala a mare come un grande orologio che ha scandito il suo tempo. E quando finalmente si adagia sull’acqua, ha già spento la luce e resa la terra buia e silenziosa. Si vedono, al tramonto, stormi di uccelli in cerca di luoghi caldi e di foglie per creare soffici nidi. Quelli del mare beccano pesci a pelo d’acqua. Così i gabbiani urlano mentre s’immergono e stemperano controluce le ali spiegate. Ottobre chiacchiera nel bosco tra il fruscio delle foglie e il calpestio di quelle morte nel loro accartocciarsi doloroso. E ascolta, con quanta cautela, gli animali trovano posto negli anfratti, dove resteranno per l’inverno. Nel bosco è un musicista con i trilli degli uccelli e gli ululati di animali che riparano tra gli strati di fogliami e rami a disposizione, e lì incide continue colonne sonore.

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