Com'è bello di questi tempi andare per i campi a raccogliere fiori sparsi, ce ne sono di tutti i tipi e di tutte le forme, dai colori più disparati e dal profumo più inebriante: anemoni, ranuncoli, margherite di diversi colori e vellutati papaveri che ondeggiano in mezzo ai prati, dritti come sagome stampate o ondeggianti al più leggero alito di vento. In tanta bellezza cala un concerto naturale di api ronzanti, uno sciame al lavoro sulle invitanti corolle traboccanti di polline.
Le api sono la certezza di trovarci in luoghi incontaminati e dovremmo privarci un po' del nostro egoismo per non perdere i prati che sono il regno di questi insetti miracolosi. Creare spazi verdi e far in modo di non perdere quelli che già abbiamo, dovrebbe essere un dovere più che un consiglio. Il verde dalle nostre parti, e intendo l'Italia, è a discrezione di ciascun abitante, che in base al suo gusto estetico, alla sua creatività e sensibilità organizza un piccolo vivaio all'aperto come cornice della propria casa.
Altrove, visitando qua e là, ho notato una cultura radicata del verde e dei fiori di cui non abbiamo la più pallida idea.Ho avuto modo di apprezzare, in piccoli viottoli ventilatissimi della Cornovaglia, ciotole pendenti dai balconi e dai lampioni di mille colori, vividi e freschi come appena piantati. E che dire delle aiuole francesi in Provenza ,piccoli appezzamenti ben curati che emanavano un profumo insistente di lavanda e fiori di ogni sorta.
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