Qualche giorno fa Sophie è andata via. Era il cane di mio figlio: un grande bovaro svizzero femmina, che solo a vederlo incuteva paura. E' arrivata in casa quando era un cucciolo. La sua prima città è stata Varese, poi Milano. La vedevo nelle festività o qualche volta che è rimasta con noi. Era affettuosa e ubbidiente con tanta voglia di coccole. Molto legata al padrone, mio figlio, e non ho visto mai rapporto così stretto tra cane e uomo. Sophie era gioviale, allegra, amava stare con i bambini, e andava d'accordo con tutti in famiglia, bastava mostrarle affetto e compagnia.
Da bambina avevo due cani piccoli che mi seguivano come un'ombra nei campi e per i boschi, i nostri luoghi preferiti. Nel tempo ho avuto qualche altro cane di piccola taglia ma Sophie ha risvegliato il piacere di avere un amico a quattro zampe.
Col suo padrone andava dappertutto. Ha avuto cure e dogsitter, carrozzine per il trasporto quando andava in montagna e posto in macchina per viaggiare, cure di ogni tipo e interventi chirurgici nell'ultimo periodo. Un cane insegna all'uomo silenziosamente, non serve la parola. Sophie capiva al volo il suo padrone e lo seguiva ovunque andasse e, se andava via, lo attendeva mugugnando fino al suo ritorno. Ci sono state notti in cui non si dormiva, quando non stava bene, notti in cui ad ogni suo fruscio si girava per la casa. Se poi c'era un temporale aveva paura dei tuoni, dei botti, di stare sola in queste occasioni. Non ho mai capito se fosse realmente un cane o un'anima in un corpo diverso dal nostro. Non si può dire solo ho un cane, bisogna dire ho un'altra anima in casa che percepisce e capisce tutto senza proferire parola. E attraverso i silenzi parlava chiaro, si faceva capire. Ricordo le serate passate a casa mia, la sua compagnia mentre ero ai fornelli e lei piluccava sulla guida le briciole di cibo cadute o quando abbaiava se non capivo cosa chiedesse, e le rincorse che facevamo in casa per giocare e lei al passaggio, da una parte all'altra, spostava mobili e tappeti beccandosi qualche sgridata, ma anche il cibo che le davo di nascosto o le foto bizzarre che si lasciava fare come una star in posa. La vera Sophie resta nel cuore, quella che, quando guardava con quegli occhioni enormi, dolci e languidi diventava il nostro specchio in cui rifletterci. Un cane avrà un'anima, di cui forse non ci rendiamo conto. Non ci siamo mai rapportati con lei trattandola diversamente da noi. Ha regalato a tutti un tempo felice, ogni volta al suo cospetto era una festa. E quale anima rende le persone intorno allegre, ogni volta senza distinzione di chi ha davanti?
Ciao Sophie.
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