Tutto comincia con parole magiche, quelle
giuste, in un momento di grazia. Poi un bel giorno, vicino o lontano dall’inizio,
ne scappa non una qualsiasi, che si può anche dimenticare, ma proprio
quella, sì, quella che non avresti mai immaginato di sentire. “Che
esagerazione, sono solo parole in un momento di rabbia”. Eh no, anche in quei momenti si dicono cose sentite. Se hai detto proprio quella parola,
l’avrai pensata almeno una volta, del tipo: sei come tua madre, non cambi mai,
sei la solita, non capisci niente, ti credevo più intelligente. È un sasso che
cade in un punto preciso e scava. In una coppia le parole hanno un peso: spesso
sono troppe, sbagliate, inadatte, spiacevoli. Una volta che lei
comincia a rimuginarle, a ricamarci su, a sentirle come una litania, lentamente
ti toglie dal trono.
Ci
sono poi quegli atteggiamenti infantili di fare la battutina cattiva,
criticarla davanti agli amici, e far finta di niente. Subito la definisci permalosa, mentre si tratta di educazione e sensibilità che da parte tua mancano. Non resta che chiederle scusa, e non ricadere nello stesso errore. Replicare
atteggiamenti scorretti con parole sconvenienti fa allontanare l’altra profondamente, pur restando insieme. La stima e la fiducia, una volta perse,
portano via anche l’amore. Altra faccenda non apprezzare mai l’altra per quello
che fa, così come criticare il suo aspetto fisico. Ci sono uomini che hanno
compagne che vanno dal chirurgo estetico con la facilità con cui vanno dal parrucchiere e
sono felici così, come altri adorano anche gli inestetismi della compagna senza
farne un dramma. Ora se lei non ama la chirurgia estetica, non puoi ogni giorno
dirle che è ingrassata, deve curarsi di più, è come se le stessi chiedendo
di diventare un'altra persona. Sicuramente è molto più facile notare lo stato
della pelle che non dell'animo. Mai che si chiedesse: "Come stai? Come ti
senti? Hai qualche preoccupazione? Posso fare qualcosa per te?"
Anche
tu invecchiando sarai brutto e brontolone, con la pancia, un po’ curvo, la
pelle cadente e perché lei deve assuefarsi alla tua decadenza e tu rinfacciarle
che è cambiata? Ci sono modi eleganti e civili di aiutare l’altra a
curarsi, o a perseverare in un intento.
Molte
liti accadono anche a tavola. La dieta è diventata un punto di scontro e molti
si lasciano anche per questo. E se davvero non sapesse cucinare, insieme si può
imparare.
Altra
storia quella con i figli, funestata da battibecchi e ripicche. Litigando al
loro cospetto, i figli prendono il sopravvento. Sono bravi a capire l’animo dei
genitori e a soggiogarli. E poi c'è il termometro dell’amore, il letto.
Da quelle parti, molto spesso è l’uomo che detta e la donna esegue. E se
un giorno le abitudini precedenti non sono più gradite, è come se si spezzasse
un incantesimo. Com’è, prima sì e adesso no? Cos’è cambiato? Forse ha detto sempre
sì per accontentarti ma non era d’accordo, e ora proprio non vuole. A quel
punto dovresti fermarti, tu uomo, e capire le motivazioni non per girarle a tuo
favore, ma per andarle incontro. E invece cosa accade a questo punto? Hai
l’alibi per fare quello che avresti sempre voluto. Non si tratta di meccanica
ma di alchimia, poiché concorrono più fattori per esprimersi in quel
senso. In questa fase si dovrebbe ripensare a quelle prime parole
sussurrate sottovoce, chiedendosi se fossero sincere.
Prima
di stringere una relazione con un’altra persona, assicuratevi di non aver
lasciato in voi niente d’irrisolto. Quando non si sta bene con se stessi, è
difficile tessere una relazione con gli altri. L’uomo che ama, ascolta, si
prende cura della compagna, si fa in quattro per essere presente, partecipa
alla vita familiare, le è vicino nei momenti difficili. I vili, gli impazienti,
i compulsivi, gli aggressivi, i narcisisti difficilmente stabiliranno rapporti
sani. E le donne non devono credere che col tempo l’uomo migliori. La visione
che avete di lui il primo giorno in cui lo avete incontrato, sarà così per il
resto degli anni, se non peggiora.
Quello
che proprio non va giù alla donna è di dover interpretare il compagno che
spesso cade nei suoi silenzi, senza dare spiegazioni, a mo' di punizione.
Atteggiamento reprensibile poiché, invece di far crescere la relazione, la fa
regredire.
Poi ci sono le parole magiche che vi aprono un mondo: chiedere scusa subito, ricordarsi di festeggiare gli eventi, senza far finta di aver dimenticato, trovare dei momenti lontani dalla quotidianità, fare regali che sentite di fare, anche piccoli: un mazzo di fiori, un oggetto per la casa, qualcosa di rilevante per entrambi. Scoprire poi le virtù dell’altra e dirglielo, gratificarla, collaborare anche alla sua realizzazione senza ripetere, dopo che ha raggiunto il traguardo, come un mantra, che è opera vostra. Stare attenti a ciò che si dice e, nei momenti di rabbia, zittire, potreste dire cose di cui pentirvi amaramente. Cercare di finire la giornata senza portare il broncio. Ogni cosa va risolta subito. Se vi conoscete e sapete qual è il vostro punto critico, è bene lavorarci su prima di addossare le colpe all’altra. Pensate alle cose belle del vostro rapporto e non ai momenti di scontro, soprattutto quando siete arrabbiati. Insieme ci si educa.
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