Un altro Natale, ne passano tanti e noi qui a viverlo sempre come i bambini. Credo sia un incantesimo fatto da qualche mago. Non ce n’è stato uno diverso dagli altri, sempre uguale a se stesso. Il Natale è la più grande festa del mondo, ma poi c’è sempre la guerra, bella fregatura! Il bene che ha bisogno del male. Forse, caro mago, ti si è inceppata la bacchetta, un pezzo di formula sbagliata, una distrazione, un venir meno a quello che facevi.
Gesù, piccolo
grande uomo. Ma sappiamo tutto di te o ci nascondi qualcosa? Finiremo anche noi
per sempre? Viviamo in eterno? Bella confusione, vero?
“Cosa sono questi dubbi sempre in prossimità del
Natale?”
Oh,
finalmente, non mi fai parlare da sola! Mi chiedi perché? Perché c’è una grande
differenza tra la vita e la magia del Natale. Più la vita scorre e più siamo disillusi
e crediamo sia dura. Non è così?
“Fregatura? Sarei l’imbroglione per te? Una
fregatura è un’azione di basso valore e non mi sembra che la vita lo sia.
Perché se fosse così non staresti qui a farti mille domande”
Mi sento per
un sentiero irto di pericoli e, più procedo, più domande mi pongo. Ci sono cose
che ancora non capisco, e più cerco spiegazioni, più non ne trovo. Tu sai darmi
risposte?
“ Una risposta chiarisce per sempre una cosa, mentre la vita è un continuo divenire e ci sono risposte a ogni cambiamento.
Non ce ne sono poi così tante. Per esempio, cosa non ti convince?”
Il bene,
questa calma apparente, questa bontà che ha la vita di un soffio, questa
bellezza fugace, questo Dio che sa tutto di noi e fa finta di niente, questo
Dio che va dove vuole, ignora quel che
gli fa comodo. Vedi tutto intorno cosa accade e tu? Di quale amore parli? Se
c’è, è così chiuso nei cuori, che è difficile capire il suo percorso e i suoi
obiettivi. Forse ti sei sbagliato, è la formula che è andata storta, di’ la
verità, non è così?
“No, no, è tutto come volevo, così come
stabilito”.
Qualche
errore lo avrai fatto pure tu. Guarda quanti siamo, che fine sta facendo la
terra, che schifo la politica, quante nefandezze si fanno. Dov’è il bene in
giro?
“Tu leggi il mondo col tuo cuore che in questo
momento è confuso. Non bisogna lasciarsi prendere dallo sconforto, dalle
tensioni, dai facili entusiasmi o dalla superficialità”.
No, vedo quello
che c’è intorno a me e non fai niente. Credo che tu non sia un Dio…un Dio del
bene. Che Dio sei?
“Sarei un dio del male? Sono solo un uomo morto
per voi, vissuto come voi, venuto tra voi a darvi l’esempio di salvezza, visto
che potevate perdervi per il mondo”.
Questo è il problema che porta con sé il
dubbio. Sei il dio che conosciamo, o uno
sconosciuto, un alieno, che viene a imporre legge per addomesticarci?
“Non posso darti torto, sei libera di pensare,
ogni storia si presta a tante interpretazioni, tutto cambia se spostiamo il
punto di vista. E’ come quando vediamo le cose da lontano, non saranno mai
quelle che vediamo da vicino. Credere è mantenere fisso un obiettivo e tendere
verso quel punto. Ma voi, io d’altra parte, ci perdiamo facilmente, scambiamo
mete e partenze, desideri e doveri. Abbiamo un percorso che facciamo insieme”.
E allora
tutte queste religioni? Quando vi incontrate lassù, tra le galassie, sarà una
baraonda. Come fate? Buongiorno Maometto, dì a Buddha che Allah lo cerca. Non
oso immaginare. Credo siano solo delle invenzioni, una fantasia, una fiaba con
tutti gli elementi. Ma le cose stanno così come quaggiù che per lo stesso
motivo ci facciamo guerra?
“Maometto, Allah, Buddha, sono fratelli di uno
stesso padre e non tre estranei a operare in orti diversi. Siete una grande
famiglia e non satelliti di pianeti. Abbassate i toni, nessuno viene prima di
un altro. E non credo che tu viva male in questo mondo! La vita ci piace così
tanto che temiamo sempre di perderla e nel volerla salvare, la perdiamo spesso.
Il Natale ci vede tutti vicini, in famiglia. Su questo cammino è un crescendo:
aumenta l’intensità della stessa vita, la consapevolezza e gli stessi dubbi.
Aumenta anche la nostra lotta interiore. La conoscenza ci porta per altri sentieri”.
E la “curiositas” non ci allontana dalla "religio"?
“Curiositas e religio",
non si autoescludono, collaborano”. La religio
senza la curiositas sarebbe una noia.
Ma spesso si fa una grande confusione come se la religione fosse una scienza e
la scienza la vostra religione”.
Tu non credi
che la religione sia l’oppio dei poveri? Come fai a tenere buoni gli uomini?
Siamo miliardi, capisci? Il bene è irrisorio rispetto al male che ci facciamo.
Lo dice la storia, tutti gli uomini venuti prima di noi. Ci conviene credere per la nostra anima o per
tenere a bada noi tutti?
“Stai facendo un discorso privo di fede!”
Esatto, di “curiositas”.
Mi pongo domande e mi vengono dubbi. Siamo tutti un po’ Tommaso dentro di noi.
Di fuori siamo tutti fedeli. Ma la fede è un fatto serio. Significa credere a
occhi chiusi, significa non dubitare, significa avere fiducia negli altri. Ma
tutto questo è un’utopia. Siamo tutti infedeli.
“Tu hai dimenticato una cosa, di avere il libero
arbitrio!”
Questa è un’altra
fregatura! Il libero arbitrio significa che devo sbagliare per forza, poiché sono
imperfetta, la strada mi porta a perdermi. Come puoi pretendere che l’uomo sia
fedele, buono, felice, bravo col suo libero arbitrio? E poi ho sempre paura
della libertà, più ne abbiamo più non siamo liberi. Credo che la nostra sia una
strada già segnata da qualcuno.
“Tu non sei un burattino, hai una vita da vivere come
vuoi. Questo è il dono che ti è stato fatto, devi accettare. La tua vita deve essere
vissuta liberamente. Spesso immaginiamo le cose che non vediamo e non fissiamo
lo sguardo vicino, dove la vita si rivela. Siamo tutti con un cannocchiale a mirare
lidi lontani mentre molte cose le abbiamo a chilometro zero come voi dite.”
La nota
positiva è che rende tutti uguali, ci imprime un sentimento buono, in nome di
un dio obbediamo e ubbidire è un atto d’amore. Tutto sommato allora amare è
ubbidire?
“Ubbidire è accettare, il primo passo verso
l’altro. Avete impostato il mondo sul comando, va registrato sull’opzione
“servizio”, ognuno al servizio di un altro in uno scambio reciproco. Avere e
dare non sono parole da usare solo in banca, lo stesso criterio vale anche per
gli affetti. Se si ferma questo flusso, si blocca il capitale! Non siate fredde
macchine, ma umani, l’azione è preceduta dal pensiero, cosa che nessuna scienza
potrà fornire.”.
Fatto positivo è la religione ci unisce, ci fa sopportare cose impossibili, ci rende umili,
semplici e caritatevoli l’uno con l’altro?
“Vedi? Ci arrivi da sola”.
Ma con la ragione non con la fede. La fede è sempre un salto nel vuoto e accettare, un rischio. La penso come Pascal, questa religione ci conviene: se non ci aspettiamo nulla, ma se c’è qualcosa di buono nell’al di là, è bene prepararsi. Me lo dice anche mio padre, solo che non sa che il suo pensiero ricalca quello di Pascal. Portarci sempre l’ombrello nell’evenienza possa servirci. È così?
“Non è proprio così, ma in te stessa hai le
risposte, ognuno ha le risposte giuste. Vanno tirate fuori con una sana
riflessione, senza fretta. Quello che riesci a cavare da te stessa è tutt’altra
cosa che sentirle dire.”
Mi stai
dicendo che non ho bisogno di te?
“All’occorrenza ci sono sempre. Tu mi hai
chiamato, io sono accorso. Non sono uno che intralcia la ragione. La vita è
costruzione con ragione e sentimento. Ogni anno mi fate sentire il Re, il mago
di questo incantesimo. Calatelo dentro di voi tutti i giorni. Ma la magia più
grande l’avete fatta con quella luce accesa, che mai si spegne nei cuori. Sono
lì, ogni pezzetto di voi sono io, ogni pensiero, ogni incantesimo, ogni sogno…
Ti lascio, faccio il mio viaggio di Natale, sto
andando di cuore in cuore a fare delle verifiche, a misurare la vostra fede”.
Hai deciso di
farti del male, allora, in nome del bene?
“ Quando mi cerchi sono nei cuori degli altri, è
per questo che bisogna avere rispetto del prossimo, in ognuno di voi ci sono
io. Come vedi sono più terreno che di un altro mondo!”
A
presto, tanto so dove trovarti!
Commenta...
Nessun commento:
Posta un commento