Voltare l'ultima pagina del calendario dà un'emozione molto forte così come si va in ansia per quella nuovissima ancora in attesa di essere scorsa.
L'emozione nasce dal tempo che, con il passare degli anni, corre senza sosta e sembra ieri aver festeggiato quello che già definiamo l'anno vecchio. Cronos non ci dà tregua, ci tiene in pugno e, nella nostra vita, tutto è ritmo, scansione, stagione, anni, mesi e giorni che ci regolano e noi ci lasciamo prendere dal suo ineluttabile vortice.
Mi dispiace lasciare l'anno che passa, perchè so che è stato un tempo unico che non si ripeterà più, ma so anche di averlo vissuto nel modo migliore delle mie possibilità, con errori, lezioni ricevute, affanni, affetto, gioia, e che di meglio non avrei potuto.
Un anno speso bene fa da traino a quello nuovo, col quale si instaura un filo di continuità che ci tranquillizza sul fatto che poi non cambia niente, che le nostre scansioni temporali servono solo a ricordare meglio, a fare progetti, a fare pronostici, a trarre conclusioni e considerazioni varie.
Siamo bravi a trovare le sfumature della nostra vita tra il vecchio e il nuovo anno e lo notiamo dai piccoli che crescono, dalle lamentele degli anziani e da noi, di mezza età, che non siamo più bambini ma che ancora sprizziamo energia da tutti i pori. Per dare un calcio alla malinconia ci serviamo di tutto, come la scaramanzia, l'astrologia, l'abbigliamento alla moda, la vacanza e i progetti oltre misura. E' il nostro umano modo di difenderci dal tempo che passa, che vorremmo fermare ma che non possiamo e ricadiamo sul sentimento che ci protegge e ci coccola in modo affettuoso, dandoci la nostra vera essenza.
Quello che ci spaventa è ricominciare, riprendere come se fosse sempre la prima volta e riprovare, ma poi accade che nuovi percorsi ci costringono a tenere rotte diverse, che si distanziano da quelle vecchie, come possono essere cambiamenti di abitudini, di passioni, di amori, di desideri, di volontà che variano e allora siamo consapevoli che era necessario un taglio nuovo al nostro tempo.
Tutto quello che inventiamo per ingannare il tempo non ingannerà noi stessi, che sappiamo bene del nostro passato, presente e futuro e che la vera dimensione di ciascuno è il presente, l'azione che ci fa costruire il puzzle della nostra vita. E dovremmo essere grati al presente anche quando ci sembra insopportabile, perchè ci appartiene, è la nostra vera dimensione.
In questa consapevolezza possiamo festeggiare alla grande e allora che ben venga il completo rosso, la cena e i fuochi d'artificio, i balli e le mega-feste, basta non perdere la nostra dimensione.
L'unico dono che il tempo ci fa è il nostro cambiamento fisico, l'unica prova che abbiamo di aver vissuto e che dobbiamo imparare ad accettare, questo è il nostro grazie al tempo.
BUON ANNO DAL BLOG "IL MIO SOLE"
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