L'amore non va in vacanza

Parlare d'amore in estate può sembrare un controsenso, quando col  riposo si pensa di mettere in pace anche i sensi e il cuore. E  il paradosso continua se poi, in un momento di maggiore distensione, aumentano vertiginosamente le storie per questioni di gelosie, di abbandoni, di ripicche, omicidi passionali, e  non possiamo non tener conto che in questa stagione l'amore diventa bollente. Sarà il caldo che lascia indifesi davanti ad ormoni incontrollabili, o sarà anche la voglia di libertà per tanti mesi repressa, soprattutto per coloro che non conoscono la tranquillità e alimentano le loro manie e stravaganze amorose, che  l'estate diventa un momento cruciale per lasciarsi o incontrarsi. L'amore troppo spesso è preso per un commesso viaggiatore, che alla fine del suo viaggio depone le armi per intraprenderne un altro. Innamorarsi  fa sentire in forma, ci mette entusiasmo migliora le nostre capacità, e nessuno vuole perdere questi momenti di benessere psicofisico, per cui innamorarsi diventa il passatempo preferito.
L'amore scaccia la tristezza dai nostri cuori e ci pone in uno stato di euforia e dimentichiamo che  quando finisce ci rende la parte peggiore di un rapporto: la sofferenza. Si scambia poi l'amore con l'infatuazione  o anche col capriccio,  o con l'interesse che si può avere nel conoscere una persona. Si dice  anche che l'amore viaggia da solo, non vuole se, non vuole ma, non vuole doveri, non vuole domande, non vuole costrizioni, e dura quanto vuole. L'amore vive di se stesso, l'amore è l'unica ragione di vita, l'amore è magico, ma non si dice quanti danni fa l'amore, quando per immaturità e superficialità non gli si dà  la giusta importanza, quando ci si lascia prendere da motivi che non si possono ascrivere  alla cerchia dell'amore. Molti  passano da una situazione all'altra, scambiano l'amore per un giro in giostra e poi finisce, si scende,  e pensano sia un loro diritto poter ledere la felicità altrui presentandosi in tutta la loro arroganza per poi girare altrove. In estate i problemi, che nei mesi invernali erano in letargo, vengono allo scoperto e accade che  quello che prima andava bene, adesso va cambiato, quella che sembrava una passione accesa, ora ha le sembianze di un fuoco di paglia, l'altra che era una bella storia finisce nella centrifuga della ragione e assume colori più tenui per avere così la possibilità di scimmiottare continuamente, tra un bel sorriso e una parola, un capriccio e una lusinga. Ci sono anche quelli che pensano che collezionare "amori" sia un modo per aumentare la propria autostima o appagare il proprio narcisismo o averne bisogno per non sentirsi mai fuori dal giro. Certo che con l'amore ruotano altri sentimenti e non sempre si riesce a parlarne senza intaccare altri campi. L'amore è un argomento troppo profondo per ridurlo ad una passioncella che possa esplodere  e con la stessa facilità chiuderla prima di tornare in città. Con i ritmi e le connessioni odierne, gli amori hanno la durata di mesi e a volte di settimane. Si sono accorciati anche i nostri sentimenti inversamente a come sono aumentate le nostre relazioni. Ci si conosce in un battibaleno ma ci si lascia altrettanto velocemente. Abbiamo scambiato la velocità per la qualità e vogliamo che la velocità contenga poi anche una  quantità di esperienze. Secondo alcuni conoscere e collezionare più persone ci rende più forti, più preparati, più esperti oltre che godere della vita, del giorno, del minuto. Abbiamo fatto del "Carpe diem" oraziano il nostro slogan filosofico, come se la corsa a vivere e bruciare le esperienze ci desse poi la patente, pirandellianamente parlando, di aver vissuto nel modo migliore. Ma il Carpe diem di Orazio ha un valore molto più profondo di quello che noi moderni gli attribuiamo per convenienza: Orazio esorta a vivere bene il presente, viverlo profondamente poichè il tempo passa velocemente e non dobbiamo lasciarci sfuggire la vita che ha un percorso lineare e non circolare, per cui perse le occasioni, esse non ritorneranno per il fatto che il nostro percorso fila in avanti e non gira su se stesso per riprendersi ciò che ha perso.
Un amore si interrompe per vari motivi, per incapacità a mantenerlo vivo, per negligenza, per tacito consenso, e invece siamo abituati a dire che l'amore finisce. Se finisce vuol dire che non c'è mai stato o non è mai iniziato o ci si è sbagliati, o non era amore. Il vero amore detta leggi e noi, impotenti, non possiamo sottrarci, ci scuote e non ci blocca, ci fa avanzare senza remore, nè paure, non fa mai conti con la ragione, ci impedisce di viverne senza, ci fa star male e ci cambia la vita. Amare è una condizione dalla quale non si  fuoriesce, è come un liquido che invade ogni superficie di noi  e non può essere contenuto, arginato. E' uno stato di grazia, non ha tempo per altre idee e pensieri, non tradisce, nè si può invaghire di altri, non cerca, nè approfitta, non tentenna nè ci ripensa, nè può nasconderlo alla persona che ama. L'amore non ha stagioni, nè vive di una sola stagione, l'amore ha tempi e ritmi suoi, non va forzato, nè bloccato e se è vero, mette radici profonde.


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