Mi copri col tuo prato in fiore,
su volano rondini,
ai piedi freschi ruscelli.
Porti la natura ai fornelli,
la freschezza dell’aria
e in cambio trattieni gli odori.
La porcellana attende
il tuo strofinio
e la cucina brilla al tuo passaggio.
Fedele compagno di lavoro
che assecondi i miei umori,
mantieni l’allegria
tra i menù del giorno.
Non c’è cucina senza il tuo aiuto,
mai ti stanchi e mai ti scrolli.
Io di te mi fascio
mettendomi addosso una seconda pelle,
un affresco, dove sempre appoggio i palmi,
come a chiedere il permesso
di quel che vado facendo.
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