E stiamo a guardare...

 




Ultimamente ci poniamo a spettatori indifferenti davanti ai fatti gravi accaduti in alcune amministrazioni del nostro territorio.

 L'indignazione ha vita breve, la avvertiamo per qualche giorno, poi subito ci riallineiamo secondo i ranghi di appartenenza: se il fatto ci tocca da vicino, stiamo attenti a ciò che diciamo, senza esporci; se si conosce la persona incriminata, allontaniamo da noi l'idea di discuterne. In questo modo abortisce ogni pensiero costruttivo in proposito e si attende passivamente che tutto finisca. 

Chi ne deve parlare, tace, il popolo blatera e spettegola e dopo un po' passa ad altro fatto. "Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario"come diceva Leonardo Sciascia.

Non ci offende più niente, tutt'al più ci facciamo dell'ironia, tanto meno proviamo vergogna, anzi, si scambia l'accaduto per un atto di coraggio. Non ci indigna il sopruso, non ci amareggia il tradimento pubblico e non abbiamo a cuore le sorti della "res pubblica". Diamo per acquisiti malcostume e menefreghismo, come se dovessero allignare. Ma poi, dalla nostra indifferenza, vorremmo erigerci a giudici. Sulle prime reagiamo aspramente, poi, passato il tempo necessario a far cadere nell'oblio il fatto, siamo già volti ad altro.

Supportati dalla convinzione, pigrizia e convenienza ci adagiamo sull'idea che lo stato dei fatti è questo e non cambierà mai. La corruttela non fa più scandalo, questo è il paese del "qui nessuno è fesso", assurto a valore morale. Siamo così assuefatti ad azioni riprovevoli che non riusciamo nemmeno a rilevarne la gravità. Si trovano attenuanti al gesto commesso e si cerca di non attribuire alcuna colpa a chi ha compiuto l'illecito. 

 Questa mentalità è corroborata dal pregiudizio che essere persone furbe, intelligenti, capaci dia il benestare a compiere qualsiasi nefandezza, come se delinquere fosse un merito e  non un reato.

Ma accadono ancora cose normali tra gli umani che non siano azioni di lupi, volpi e sciacalli?

Ma poi opporsi a che cosa e perché?

 Perché  viene prima il bene personale e se intorno a noi tutto va a rotoli, non è affar nostro. Di Machiavelli per anni si è preso a modello solo "il fine giustifica i mezzi", tralasciando il "bene comune" di cui si parla all'interno della stessa opera: "Il Principe"

Il bene comune preordina il bene personale e non viceversa. Se fai sempre e solo i tuoi interessi non potrai mai avere quello di tutta la comunità. Ma va così. La gente lotta per una conquista personale: se necessita di un privilegio si adopera, se non inserita in una graduatoria, si oppone strenuamente, se ha bisogno di un sussidio, si scalmana fino a ottenerlo, ma se poi per conquistare dei privilegi lede i diritti degli altri, questo non la riguarda. Vediamo nei fatti ciò che vogliamo. 

E non basta dire io sono una persona perbene, pago le tasse, non faccio niente di male, a sbagliare sono gli altri. Quando gli altri si comportano in modo tale da pregiudicare il buon andamento della comunità, è necessario far capire da che parte siamo. Davanti ai fatti certi, bisogna far cadere la maschera, prendere le distanze. Ma solo pochi possono permettersi questo atteggiamento: quelli che non hanno paura di opporsi per non essersi mai sottomessi o scesi a compromessi.   

Rubare, corrompere, sopraffare, istigare, delinquere, sono azioni che non menzioniamo mai col loro nome, sembrano innominabili, eppure accadono e anche di frequente. 

Rubare significa sottrarre furtivamente qualcosa a qualcuno e furtivamente significa senza che qualcuno se ne avveda o se ne accorga;

- corrompere, guastare sul piano spirituale e morale, danneggiare;

- sopraffare, sottomettere, prendere il dominio su un altro;

- istigare, indurre ad azioni riprovevoli;

- delinquere, infrangere norme prestabilite macchiandosi di colpe.

Si conoscono più le azioni che i loro nomi, anche quando sono reiterate, anzi quasi mai vengono menzionate se non nelle aule dei tribunali.

Allora cominciamo a nominarle con insistenza per evitare di dimenticare il tipo di reato in cui si cade. È importante conoscere il significato delle parole poiché a quelle parole poi vanno abbinati i rispettivi risvolti penali.

Se delinqui, corrompi, istighi, rubi, poi vai in galera, c'è una pena da scontare. 

 In perfetta linea su quanto affermava Machiavelli: gli uomini di solito tendono a regolare i propri rapporti sulla base dell'interesse e della forza senza rispetto dei valori di bene e male. Gli uomini, per il segretario fiorentino, sono tutti rei e usano la malignità del loro animo qualunque volta ne abbiano libera occasione. Per Guicciardini l'uomo considerato isolatamente  è buono ma  è corrotto proprio dalla sua socialità, da cui nasce invidia, ambizione, competizione con gli altri. Essi non operano mai bene se non per necessità e bisogna ordinare una repubblica in modo che  chi volesse far male, non può.

Dopo aver compreso la concezione naturalistica dell'uomo, le cose vanno disposte in modo che gli uomini abbiano difficoltà a mettere in atto i propri interessi a scapito della comunità.

Quello che un politico si ostina a non capire e non accetta è che occupa un posto che la comunità gli ha affidato e pertanto va onorato. Il suo comportamento dovrebbe rispecchiare quello di un ospite.

 Questi concetti basilari di democrazia, altro nome innominabile poiché scappa da tutte le parti, li conoscono anche i bambini mentre chi gestisce la cosa pubblica ha difficoltà ad accettarli.  In una società basta un solo corrotto a inquinare il terreno più fertile. Ma anche la comunità deve collaborare e mantenere integro l'organismo. L'uno deve essere di correzione all'altro. Il tutto unito a buone leggi ma soprattutto  alla certezza delle pene, senza le quali decade ogni discorso.



Nessun commento:

Posta un commento

Per aggiungere "Il mio sole" ai tuoi Blog e Siti Preferiti del web clicca questo rigo!

Benvenuti nel Blog dell'artista Filomena Baratto.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Filomena Baratto è presente anche sul sito artistico Dimensione Arte.

Cerca nel blog