Metti una sera d'estate...

D'estate è bello intrattenersi fino a tardi, quando la frescura ci viene incontro dopo una giornata afosa e irrespirabile. E' bello farlo con amici ma anche da soli, girovagando per la casa alla ricerca di cose insolite da fare, con l'illusione di avere tutto il tempo a disposizione e invece, di mattina, stentiamo a svegliarci per essere andati a letto a un'ora indecente. Spesso in questi casi, faccio cose per me impossibili durante l'anno, come guardare la tv oppure mettere in ordine le mie cose o scavare nelle mille raccolte di fogli, disegni e foto nelle mie librerie.
Ieri notte è stata la volta di vecchie foto, spolverate dopo anni di sepoltura in scatole, come tante sfoglie di pasta, un po' appiccicose, decine e decine che non trovano posto in album, per essere piccole o eliminate o dimenticate. Per prima cosa mi sono preparata una bevanda ghiacciata, poi, raccolta sulla poltrona nella zona tinello della mia cucina, ho aperto la scatola come un forziere dove si nascondevano ori e pietre preziose. Ogni tanto avvertivo un silenzio tombale e allora ho messo su una bella musica di quelle che suoniamo a pianoforte e sono partita alla volta del mio viaggio fotografico. Foto di città visitate, come Londra, Cadice, Nizza, St. Ives, Santiago di Compostela, Siviglia, Gibilterra...La prima foto capitatami sotto le mani è di mia madre a mare, e tra le braccia mio figlio che lei innalza al cielo come un trofeo.
 Mio figlio ride e la nonna ha un sorriso strepitoso. Che bei costumi: a righe quello di mamma e alla marinara quello di mio figlio. La bellezza umana a volte toglie il respiro, entrambi sono bellissimi. Dietro di loro si apre uno scenario stupendo, dove mare e cielo si confondono in uno scambio di colori , acqua e aria, scogli e barche in riva al mare. Poi, subito dopo, una foto mia dove sono in posa al centro di una spiaggia sabbiosa con un costume due pezzi nero, dietro di me un mare piatto, immobile, di un azzurro intenso. Ho quindici anni, dimostro qualche anno in più, abbronzatissima e, sotto il ciuffo di capelli, sbucano due occhi molto espressivi. Sulla stessa spiaggia, in un'altra foto, io e mia madre raccolte sul telo a raccontarci confidenze, così uguali nel fisico e nella posa, negli atteggiamenti, l'una di fronte all'altra, con la sabbia che si appiccica alle gambe, i capelli lunghissimi al vento, mia madre con capelli alle spalle di un colore biondo cenere in contrasto con la mia abbronzatura e i miei capelli castani...
Non mi va di pensare quanto tempo è passato e fortunatamente me ne capita un'altra che scalza via subito la leggera malinconia...Un falò in spiaggia con amici di qualche anno fa. Mi colpiscono gli sguardi di ciascuno rivolti al fuoco, tutti con maglioncini addosso e il mare argenteo dietro di noi. Stiamo raccontando tante storielle, fatti e barzellette, qualcuno ride senza sosta, in mezzo due amici che suonano le chitarre, qualcuno mangia un gelato, qualche altra è nelle braccia del marito, un altro s'inventa un passo di danza. Mi chiedo il motivo per cui non c'è più tempo per queste cose? Un'altra foto mostra un pic nic sul monte Faito dove cerchiamo di arrostire un pollo allo spiedo. Siamo così buffi con i grembiuli da lavoro come se stessimo in una cucina di un ristorante e invece stiamo solo arrostendo un pollo, in montagna, su un fuoco piccolo e contenuto per non incorrere in un incendio! Indosso dei bermuda, la mia frangia è lucida e ben pettinata, i capelli lunghissimi, una maglia a righe rosse. Mentre gli altri accendono il fuoco, continuo a costruire il mio centro a uncinetto mentre leggo le indicazioni dal foglio tirato da un giornale. Il mio ragazzo, non avendo di meglio da fare, aiutato da mia madre e mia sorella, si porta via il foglio con le spiegazioni per accendere il fuoco. Me ne accorgo giusto in tempo per tirargli di mano la parte con la foto, ma  le spiegazioni erano già sul fuoco a bruciare. Stetti un bel po' arrabbiata e mi toccò finire un centro di mezzo metro di diametro o forse più, guardando solo l'immagine! Intanto sono le tre di notte, l'aria fresca comincia a darmi qualche brivido, la bibita è finita, le foto sono tante, le passo tra le mani come per cercarne qualcuna in particolare...ah, ecco io immersa di notte in un mare ghiacciato con due amiche. Le braccia conserte per il freddo, loro in acqua e io incapace di immergermi. Che bello il costume intero verde smeraldo, i capelli lunghi sulle spalle e la pelle d'oca, tutt'intorno buio pesto, tanto che non si scorge
l'orizzonte, mare e cielo sono la stessa cosa...la mia amica completamente immersa, l'altra a fare un tuffo e suo fratello a schizzarci. Mi chiedo il motivo per cui mi trovo a guardare queste foto! Un'ultima foto che mi resta tra le mani è quella che ci ritrae a Gibilterra. Dietro la rocca alta che mi sovrasta come un cappello sulla testa, mentre cammino con la mia gonna a fantasia a portafoglio che il vento apre e lascia intravedere le gambe, i miei figli che cercano di fare il bagno in un mare ghiacciato, mia figlia e mio padre che non riescono a bagnarsi. Ne prendo una dietro l'altra come tante cartoline e ognuna con la sua storia. Alla fine, esausta, ripongo tutto nella scatola e annodo col  il suo  fiocco. Alzando lo sguardo vedo sul tavolino accanto al divano il mio centro a uncinetto finito dopo aver bruciato le spiegazioni, un modo per vedere una certa continuità tra quello che è stato e che è ora. Quanta storia raccontano le nostre foto!


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