Una giornata insolita

Mi sveglio presto senza motivo, restando a letto mentre la mente fa palestra con i suoi pensieri. E poi suona la sveglia e mi trova già con gli occhi aperti mentre la stacco nemmeno tanto infastidita. Sempre con gli occhi spalancati faccio il punto della giornata. E in un baleno mi butto giù dal letto ricordando che arrivano i muratori, che non sono ancora vestita, che ho mille cose da fare, che si potrebbe andare a mare ma non posso, che...





Quando l'estate parte con le sue giornate piene di luce e si interrompe quel ritmo frenetico di tutto l'anno, comincia il dilemma: tante cose da fare, tante altre da voler fare, tante che invece si devono fare per forza e tante altre ancora restano in coda nell'attesa di essere prese in considerazione.
I muratori cominciano il loro picchiettare alle pareti, con il martello pneumatico per aprire squarci, con le porte aperte come corridoi di un cantiere, con ferri vari sparsi per la casa mentre io faccio le  corse a chiudere per non lasciar passare la polvere. Le cose da fare sono tante, ma in tanto caos faccio quelle più impensabili. Per cominciare rivedo vecchi video per pulire un po' il mio computer, poi  per tenere alto il detto di Plinio il Vecchio: "Nulla dies sine linea" ho bisogno di scrivere. Cosa scrivo? Frasi che tornano alla mente, didascalie per accompagnare foto, piccoli versi venuti giù da emozioni, sintesi di letture fatte e tante altre ancora.
E poi do una sbirciata ai lavori notando un palmo di polvere sui mobili, il mio terrore, e penso che dovrò passare il resto della giornata a pulire. E per concludere questa giornata senza testa né coda, decido di fare una video chiamata con mia cugina in Australia. Mi rendo appena conto che ci sono 8 ore di fusi orari e che lì stanno andando a letto.
Ma come sempre non mi lascio prendere dai conti e mi collego. Vederci dopo tanti anni attraverso questo strumento è veramente una sensazione indescrivibile. Non ci vediamo dal 1974, quando eravamo appena  bambine. Facciamo progetti per il nostro prossimo incontro e giù di lì con i ricordi. Intanto qui c'è un sole che spacca le pietre, lì buio pesto, da questa parte una stanza illuminata, di là una stanza in semioscurità.
Scambiamo un bel po' di chiacchiere e poi, dopo i saluti, si chiude e restano tanti ricordi non raccontati, ma che avremo tempo di dire nella sua imminente vacanza in Italia.
In tutto questo è saltato il pranzo, mangio un piccolo panino e bevo un  caffè. L'angolo cottura è stato sigillato, sul davanti si sta ancora rompendo. La polvere sale, anzi lievita e al piccolo strato di stamattina se ne aggiungono altri. Giro per casa volendo fare qualcosa per farla tornare al mio ordine, ma è pura follia. Mi arrendo, aspetto che vadano via. E pensare che quando mi sono svegliata volevo andare al mare. Ogni giorno porta con sé le sue difficoltà con adattamenti continui. Bisogna prendere la giornata con elasticità e mantenere la calma anche in un giorno  pieno di polvere come questo.

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