Vento
Ti sento nel cortile:
la pioggia della notte
soccombe ai tuoi respiri.
Corri avvolgendo
i mulinelli alzati in volo.
Porta via dal mondo
i putridi vili,
l’orrore della guerra,
il male che in esso si aggira.
Tu, spazzino dell’etere,
non lasciare polveri
da sparo,
asciuga le lacrime delle madri
che hanno pagato la guerra
e semina tregua,
che cada ovunque.
Versa nel mare purificatore,
seppellisci nei suoi fondali
quello che non deve essere né visto
né ascoltato.
Sii generale
di armistizi e trattati
solo ricoprendo gli scheletri rami
a primavera
e invadendo suoli,
anche i più devastati,
con mille colori.
Fai nascere dal sangue
prati nuovi
su cui scrivere
le storie dei bambini di domani
che non ricordino più
i giocattoli nascosti dai cannoni.
Lava col tuo sibilo gli
orecchi assordati
dai tuoni delle bombe,
al loro posto
filastrocche mai sentite.
Vento che ti affanni nei secoli
a portare vita nuova
giura di recare un polline
mai conosciuto prima
e magari gettane
sui prati in fiore,
che veramente possano dire
oggi pace sia!
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