Sarebbe bello festeggiare San Valentino in forma più reale e meno di facciata. Ricordo in passato, quando mi trovavo in gioielleria per un regalo e coincideva col giorno di San Valentino, sul banco passavano oggetti d’oro vistosi e costosi che non avrei messo mai, ma la gente acquistava perché a San Valentino “bisogna” regalare l’oro alla fidanzata. Arrivavano le mamme, le suocere, i fidanzati, i padri e tutta la discendenza a comprare “il pezzo d’oro”. Regali che dovevano tornare ai legittimi proprietari nel caso si fosse sciolto il connubio tra i due. Ancora oggi ci sono scene del genere.
Mia nonna diceva che per le mogli Valentino passa in silenzio, poiché sono le acclarate figure di casa, che non hanno bisogno di essere “incensate”, detengono un posto fisso che nessuno può portare via loro.
L’economia si arroga il diritto di dispensare
in nome dell’amore mentre l’amore muore di freddo. Abbiamo una festa per ogni
cosa e poi abbiamo anche il massacro, con i fatti, di ogni festa. Oggi siamo un
po’ dei commercianti dell’amore: siamo buoni se ci viene dato qualcosa, se
riscontriamo benefici. Il vero amore non ama
stare in vetrina come un collier, né farsi notare, è muto e silenzioso ma
operoso, attento, ansioso, desideroso, felice di quello che è, timoroso,
servizievole, mai scontroso, mai volgare, né malizioso. Il vero amore riempie
come nessun oggetto potrebbe mai fare, o nessuna ricchezza potrebbe colmare.
Ama solo manifestarsi, essere presente, partecipare, condividere, aiutare,
senza chiedere o battere i piedi o comportarsi come i bambini capricciosi, continuamente
a lamentarsi o ad aspettarsi qualcosa. Molti "Valentini" sono immaturi, prepotenti, anaffettivi, egoisti, invidiosi dell’altro, offensivi, manipolatori, tanto da
poter prendere il diploma d’ignoranza e invece, per sopperire a questa
deficienza, si nascondono dietro a un regalo, come unico segno sterile di affetto.
Il vero Valentino è fatto di segni affettuosi, di piccoli
gesti ogni giorno, di rispetto in ogni situazione, di stima profonda, di gioia
se l’altro splende di luce propria.
Basta a volte un sorriso, un'intesa profonda, un capirsi al volo, trascorrere del tempo insieme, dedicarsi all'altro, ascoltare non solo le parole ma l'indicibile.
Se invece di massicce catene d’oro ci bardassimo di presenze e interesse per l’altro, di dedizione e attenzione costante per la vita
che ci scorre accanto, luccicheremmo molto di più. L’amore vero splende più dell’oro. In questo caso le gioiellerie fallirebbero ma
le coppie sarebbero più felici.
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