"Tutto torna": la vita ci riporta indietro quello che abbiamo dato. Tutte le nostre azioni, buone o cattive, hanno un percorso coerente.
Quanto dai in bene o in male, tanto avrai. Come ti regoli con gli altri così faranno con te!
Nel nostro agire dimentichiamo le reazioni ed emozioni del prossimo, mettendo al primo posto l'"io", "il più lurido dei pronomi", come lo definiva Carlo Emilio Gadda. E non poche volte calpestiamo gli altri pur di raggiungere i nostri scopi.
Pochi hanno la sensibilità di non ferire.
Molti si aspettano di ricevere il corrispettivo di ciò che hanno dato, come se fossero dei cambiavalute. Allo stesso modo, se infliggono duri colpi agli altri, non sospettano minimamente la loro brutta reazione. Vogliamo essere ripagati delle nostre buone azioni ed essere perdonati o almeno ignorati quando lavoriamo contro.
E ancora, quando accadono brutti eventi a nostre spese, aspettiamo di vedere gli altri sotto la nostra scure. Ne siamo sicuri, forti del "tutto torna".
Ma la vita non va così. Non puoi attendere la benevolenza da chi ha ricevuto bene da te, o affetto da chi hai amato e mai si è preoccupato per te, o considerazione da chi hai messo sempre al primo posto. Su tanta gente che riceve bene da noi solo qualcuno si comporterà allo stesso modo nei nostri confronti. Alcuni crederanno di meritarselo, altri che non devono niente a nessuno, altri ancora che non te lo hanno chiesto. Molti ignorano i tuoi gesti, non hanno tempo di pensarci, presi dalla loro vita. E da tutte queste esperienze nascono le nostre teorie filosofiche: se gli altri ci ignorano, anche loro saranno ignorati. Ma secondo il Vangelo non è a chi hai fatto bene che ti restituirà ciò che attendi, ma da chi non te lo aspetti. Riceverai bene o male non dalle persone con cui hai interagito, ma da chi proprio non c'entra con le tue azioni.
Procedere senza dimenticare chi ci ha dato e chi ha ricevuto o se siamo stati corretti o reprensibili sarebbe un buon inizio. Ma tante volte accade che siamo noi a cambiare prima che le azioni tornino indietro. Ogni azione una sua reazione, è una legge fondamentale della fisica. Proprio come afferma il terzo principio della dinamica di Isaac Newton: a ogni azione può succedere una reazione uguale o contraria. Un po' quello che dice anche la legge del Karma: un'azione positiva ne porta un'altra di uguale tensione, così come quella negativa produrrà effetti spiacevoli. E a volte nella vita succedono più reazioni contrarie che di uguale forza.
Nella realtà accade, per esempio, che, se aspetti l'attenzione di una persona e quel gesto giungerà tardi nella vita, sicuramente non starai più lì ad attenderla. Un altro, magari, proprio in quel momento comprende e vuol riparare, ma a te non interessa più. Così se ti sei dato da fare a mettere in croce qualcuno, sicuro della sua impossibilità a reagire, ecco che, invece, ti viene contro in un momento in cui non eri preparato.
La vita va più o meno così, solo che non ce ne accorgiamo. Tutti abbiamo sperimentato di ricevere attenzioni quando non ci speravamo più, di avere amore quando non ne avevamo più bisogno, di essere benvoluti da chi non attendiamo più. A volte tutto torna con gli interessi: una piccola mancanza diventa una tragedia, una piccola buona azione verrà triplicata, una richiesta elusa non servirà più.
La necessità di essere ricompensati a ogni nostra buona azione mostra il desiderio di essere ben voluti e sapere di non stare nei pensieri degli altri ci può far sentire inutili. Così come dispensando dispiaceri si crede che gli altri non ci facciano guerra.

Nessun commento:
Posta un commento