L'amore è sempre nuovo



Nelle nostre giornate distratte, presi da mille incombenze, non c'è posto per l'amore. E' un argomento di cui se ne parla anche fin troppo o pensiamo di conoscerlo così bene da tacere, ma molto spesso lo diamo per scontato, credendo di sapere tutto.
Ci sono quelli che lo bistrattano per credere di averlo, quelli che ormai disillusi, diventano cinici al solo pensiero. Ci sono poi i giovani che credono, con la loro freschezza, che sia quello stare appiccicoso cui sono abituati e da cui non si staccano, l'unica forma vera d'amore che conoscono.

Ci sono poi quelli che ne parlano a tutte le ore, che ne scrivono continuamente, tanto che lo banalizzano quando non lo ridicolizzano, facendo capire che lo conoscono poco. L'amore, come diceva La Rochefoucauld, " Il vero amore è come i fantasmi: tutti ne parlano ma ben pochi l'hanno visto". E ci sarà un motivo. Pochi hanno vissuto le esperienze dell'amore in modo completo, molti si innamorano dell'idea dell'amore come fosse un vademecum per la felicità o un modo di assicurarsi la vita. Ma un altro grande autore, Philiph Roth, afferma che l'amore vero spezza in due più che unire, ed è vero. Quando si ama si vive in funzione dell'altro, si vuol sapere tutto, ci si preoccupa per ogni sua cosa, rappresenta il nostro eroe e stiamo bene solo in sua presenza. L'amore non è cercare l'altro a cui aggrapparci  o con cui colmare un vuoto. Chi si dà a un altro nella speranza di non sentirsi solo o come un'ancora di salvezza, cerca una crocerossina o una badante, un protettore, una figura forte. L'amore arriva quando siamo  noi stessi, quando siamo veri, quando siamo proiettati verso gli altri, quando vogliamo condividere tutto quello che abbiamo. Un mio amico fotografo  una volta disse una cosa verissima: "Fin dal primo giorno di matrimonio si vede di che tipo di amore vive quella coppia. C'è chi non sa nemmeno sorridere da solo se non ha il consenso dell'altro; chi non riesce a fare un passo senza il compagno, chi ha bisogno di certezze che vede solo nell'altra, chi non si espone più di tanto!" Ma quando gli chiesi se avesse visto attraverso il suo obiettivo la coppia perfetta mi rispose: " E' la coppia che si alterna, spontanea, senza ingessature, l'uno verso l'altra, che rispetta, che noti dallo sguardo quanto si amano, la cui  vicinanza dell'altro rende allegri  e c'è un sorriso vero. E' una coppia che si completa ma ciascuno ha un suo mondo e per l'altro fa tutto!"  Davanti a queste parole sono rimasta per come abbia descritto nei minimi particolari un amore che palpita. Ha il raro privilegio di carpire ogni sfumatura attraverso la macchina da presa e lì dentro immortala l'amore ad ogni nuovo evento. Legge nei loro occhi, nei loro pensieri, nel modo di cercarsi. L'amore innanzitutto è un mistero che non possiamo tradurre come una versione o sviluppare come un teorema. Cosa unisca due persone, lo sanno solo i loro cuori e quando non lo si capisce si cominciano a dire quelle cose che non reggono e che rispondono più a operazioni matematiche. Allora si parte col dire che in amore la lontananza è un problema, la religione un ostacolo, l'età un paletto, la razza una divisione, le differenze di ceto un divieto, tutte considerazione improprie. L'amore può vivere di sè, si autoalimenta.  E quali sono questi ingredienti? Anche qui partono le equazioni tra le più difficili e si dirà che l'amore vuole un bel fisico, la giovinezza, vuole essere onnipresente, è geloso, egoista, prepotente. L'amore vorrei dire a costoro, "non si spiega" come dice una canzone di Sergio Cammariere. Allora cosa significa che l'età, la lontananza, il bel fisico sono limitazioni? Al di fuori di questo algoritmo non posso amare lo stesso? Cosa si ama il derma, la forma, gli occhi, la giovinezza? Credo che si ami una combinazione, una persona costituita esattamente da quel corpo, quella mente, quei colori, quel modo di fare, di dire, di essere. Si ama l'unicità dell'essere. E' un incastro di cose  che non si possono dividere ma vivono tutte insieme e si ama esattamente  quell'insieme di vita che, quando respira, parla, si comporta, rapisce la nostra attenzione e ci blocca. E noi, a nostra volta, vogliamo partecipare al suo mondo, muoverci, parlare, vivere in comunione con l'altro. L'amore è un'alchimia che finisce per chi non ci crede, per chi cerca i suoi algoritmi, le sue leggi, i suoi teoremi, le sue operazioni. Vive per chi crede nella vita senza spiegazioni, nella fede senza domande, nell'esserci senza sapere come, nel non capire esattamente cosa si ami. L'amore è quando qualcuno ti cambia e non te ne accorgi, quando non ricordi come eri prima, quando non sai stare senza la sua presenza e il tempo è fatto di attese. L'amore ti spezza e tu resti forte, è volere le stesse cose sue senza se o ma, quando c'è ma anche quando non c'è la strada, quando hai una forza dentro che spinge e tu la assecondi...Sono tanti i modi e le forme dell'amore ma è anche un essere delicato e fragile che ricorda e accumula i sassi e le cadute durante la strada, e non deve succedere l'irreparabile per andarsene, basta un'offesa immeritata, un abuso della sua forza, un pretendere, un mancare, uno  sfuggire, un perdere la strada. L'amore è fatto di due dove ognuno è un intero forte e completo e insieme sono una forza.  E' magia di cui non si sa la formula  e lo si deve sempre reinventare. L'amore non ha stagioni, prende tutti come l'acqua quando cerca strade tutte sue, è una linfa che dà vita, una forza che ci rende veri mostrando di noi la vera faccia. Noi siamo quello che mostriamo di essere quando siamo innamorati, fuori da questa condizione siamo pressappoco noi stessi con tanti difetti. L'amore è un bambino dispettoso e leggero e con questa leggerezza si infiltra ovunque. Inutile spiegarlo è bene solo augurarsi di conoscerlo. Ma i saggi dicono che l'amore è quel che resta nella cenere.

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