Ieri pomeriggio al "Centro Anziani Papa Francesco" di Moiano con il mio romanzo "Nel mezzo del tempo"

 Ieri pomeriggio, a Moiano, presso il Centro Anziani "Papa Francesco", ho presentato il mio romanzo "Nel mezzo del tempo". Il Presidente, Salvatore Buonocore, mi ha accolto presentandomi  la struttura e il percorso da lui svolto prima di giungere a questo impegno. Moiano è una delizioso casale aggrappato al versante di Faito, giungendo da Vico per via Raffaele Bosco, molto caratteristico per la sua conformazione, i colori delle sue case, le stradine strette e ricche di verde, l'aria leggera, satura di profumi, per i suoi favolosi tramonti visti dall'alto e le sue prospettive uniche di scorci e scene pittoresche di terre e abitazioni. Il centro è una struttura nuova, nata per dare spazio e  interessi agli anziani. L'accoglienza è stata calorosa e inaspettata. L'incontro era fissato per parlare dei luoghi del territorio partendo dal mio romanzo che li contiene quasi tutti. 



                                                   

Nel mezzo del tempo è la storia di tre donne della stessa famiglia, tra loro delle sconosciute, ciascuna con un segreto. L'ambientazione riprende posti diventati unici, rincorsi e frequentati non solo dagli abitanti ma anche dai turisti che invadono la penisola nei fine settimana e in estate. Ci sono descrizioni minuziose del Sentiero degli Dei, della Sperlonga, dei casali tra cui Moiano, Massaquano, San Salvatore, le marine, Montechiaro, Ticciano, Preazzano, Arola... Le descizioni nascono seguendo gli eventi e le vite dei personaggi.

Il racconto si snoda tra l'approfondimento delle protagoniste e il loro passato che ancora le perseguita. Margherita Sasso, la protagonista, è single, ed è la nipote di zia Felicina. A queste si aggiunge la madre di Margherita, sorella di Felicina. Tra le tre emerge l'anziana zia, una donna fuori dagli schemi che non ha più nulla da perdere e pertanto senza freni inibitori. Ma allo stesso tempo si mostra  materna, saggia, concreta, a tratti ironica, logorroica. Felicina è l'unico personaggio realmente esistito in vita, contrariamente agli altri di fantasia. Una donna vissuta durante la mia infanzia, che se per un verso allora mi era indifferente, col tempo ho avuto modo di apprezzarla analizzando la sua vita.

L'incontro è partito dal testo, per poi lentamente affrontare altre tematiche di grande interesse del pubblico, in un confronto intenso e con contributi reciproci. Si sono toccati argomenti afferenti alla vita di una comunità, alla trasformazione della famiglia nel tempo, al ruolo dei genitori, all'educazione dei figli, alla condizione della donna e al suo sovraccarico di lavoro all'interno della famiglia. I luoghi sono diventati così il pretesto per una disamina delle difficoltà della vita moderna, tra ieri e oggi, anche alla luce del vissuto dei presenti in sala. È stata la dimostrazione di come un libro possa accendere altri percorsi, far incontrare e progettare, darsi delle alternative, creare alte possibilità. Il tempo è passato così velocemente che ci si è ripromessi di incontrarci di nuovo. 

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