Dipinto di Francesco Raibolini, detto il Francia, 1490
Nel XIII secolo l'insegnamento cristiano si pone alla base di tutte le esperienze sociali. Il lungo periodo, che va dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d. C. a quel tempo, fu un periodo buio e intessuto di violenze, sopraffazioni, guerre e carestie e l'insegnamento cristiano con la sua fede in Dio rappresentava un punto di forza a cui si rifacevano tutti gli strati sociali. La religiosità acquista un valore vissuto non solo nell'ambito del clero ma nei vari contesti di vita. Il cristianesimo aveva la forza necessaria per trasformare e risollevare l'uomo.
Anche la Chiesa avverte l'esigenza di integrarsi maggiormente nella vita sociale dando risposte significative a ogni richiesta. Nascono in questo periodo gli ordini mendicanti come quello domenicano e francescano.
I domenicani si pongono su un piano teologico e dottrinale mentre i francescani si calano nella realtà della gente con un'azione che tiene conto della vita di tutti i giorni.
San Francesco è il fondatore dell'ordine francescano, figura carismatica che ancora oggi riscuote successo nell'ambito della cristianità.
Nacque nel 1182 ad Assisi da Giovanni Piero di Bernardone, poeta e mistico, appartenente a una famiglia borghese.
Francesco visse per i primi anni della sua giovinezza in una vita agiata e nel benessere ma anche per lui monotona. Qualcosa accadde in questo periodo da renderlo insofferente al suo ambiente fino ad abbandonare ogni ricchezza e privilegio e abbracciare una vita povera e semplice. Si spogliò di ogni suo avere e indossò l'abito più semplice: un saio.
Francesco aveva una formazione profondamente religiosa ma aveva anche un grande interesse per la letteratura romanzesca francese. Prima della conversione viaggiò in ogni parte e dal 1219 al 1220 visitò l'Oriente.
Fu autore del "Cantico di Frate Sole", un testo in volgare umbro conosciuto anche col nome: "Il Cantico delle creature". Fu scritto un anno prima della sua morte. In quel periodo Francesco era affetto da malattie e afflitto da un serio problema alla vista.
Il Cantico è una preghiera rivolta a Dio, in cui l'autore lo ringrazia per la vita e tutte le creature del creato. Ricalca la poesia medievale, in metro sciolto ma ritmato e riprende riferimenti e modi del Cantico dei Cantici.
Il testo è costituito da trentatré versi in cui è racchiusa una preghiera che si fa poesia per la sua semplicità, intonazione e significato.
Inizia con una lode a Dio, davanti alla cui grandezza gli uomini avvertono la loro incapacità e impotenza. E proprio per questo Francesco invita gli uomini a lodarlo: ringraziare Dio per ciò che ha donato loro. Comincia con Fratello Sole e poi le Stelle e la Luna e ancora la Terra e l'Acqua e il Fuoco e l'Aria che ci forniscono bellezza e sostentamento. Tutto ciò che ci circonda è espressione di Dio, ci parla della sua bontà e benedizione. Alla bellezza del creato deve seguire poi la bellezza dell'uomo e ciò implica il perdono e la morte. Nei versi:"Laudato tu sia, mio Signore per quelli che perdonano in nome del tuo amore e sopportano dolori e malattie" emerge il perdono come segno di maturità nei confronti del prossimo e di animo nobile.
E ancora spetta all'uomo la morte, chiamata:"nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun uomo che vive può scappare". Per Francesco la morte fisica è necessaria per aspirare alla vita eterna.
Il Cantico chiude dopo l'esaltazione della vita, con la morte, una necessità della vita stessa e bisogna fare in modo che avvenga senza peccato per poter trovare se stessi nella grazia di Dio.
Tutta la potenza del Canto risiede nella sua semplicità, nel ritmo che riporta alla poesia biblica, quasi un'ode da recitarsi ogni giorno e da cui l'uomo trae la forza per sostenere la sua vita.
Francesco morì a 44 anni nel 1226. Nel 1228 Papa Gregorio IX lo iscriveva nell'albo dei Santi.
Fu proclamato patrono d'Italia nel 1939.
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