Mia figlia dice...

 

Mia figlia sta guardando, per l’ennesima volta, Provaci ancora prof!, una serie televisiva di alcuni anni fa. Le ho chiesto il motivo di questa visione no stop e mi ha risposto che le piace la storia d’amore tra la prof. e il commissario. Cos’ha di speciale questa storia? All’inizio tra i due c’è freddezza, mal si sopportano, poi diventano amici. Il commissario non è il classico bello e narcisista, arrogante e presuntuoso come molti ragazzi di oggi, come dice mia figlia. Lui s’innamora della prof. attratto dalla piacevole presenza, dal suo modo di fare, dalla sua intelligenza, generosità e intraprendenza. Mia figlia usa il termine “persona”, il commissario s’innamora di una bella persona. Il personaggio maschile non sfugge alle situazioni, sempre secondo mia figlia, affronta i fatti e si comporta di conseguenza senza sottrarsi ai doveri e alle responsabilità. Non è un immaturo che vuole provarci, lui costruisce qualcosa d’importante con lei.



Mia figlia dice che è questo l’aspetto più rivoluzionario: non è infantile, egoista e superficiale, è un vero uomo. I ragazzi di oggi non credono solo all’amore a prima vista, dal quale sembra difficile sottrarsi. Uno sguardo fornisce le prime sensazioni utili per una possibile conoscenza. La bellezza è fondamentale ma è anche vero che è bello ciò che piace, ciò che ispira, che evoca, che accomuna. E l’intelligenza? Ci sono quelli che dicono: “Mi sono innamorato del tuo pensiero, del tuo cervello, del tuo modo di vedere, della tua anima”. E allora l’altra pensa: “E tutto il resto?” Se invece a tutto il resto e non gli aspetti della sua personalità, del suo carattere, del suo modo di fare, l’altra si offende. Di una persona ci piacciono due o tre cose più di altre e quelle diventano punti leva su cui spingere per andare oltre. Si potrà mai spiegare la genesi dell’amore? Non è possibile. Ci s’innamora oltre ogni spiegazione e ogni logica.

Molti colpi di fulmine si sono rivelati un fumo di paglia, ma tanti altri sono stati l’anticamera di un rapporto andato a buon fine. Vale lo stesso per l’amore cresciuto nel tempo, di questi, molti sono stati duraturi, altri, una volta giunti a maturazione, si sono persi. Tornando alla prof., lei è radiosa, con un gran senso di giustizia, moderna nel pensiero, sa porsi davanti alla scolaresca, affronta la vita di tutti i giorni senza mai mollare. Agisce sempre per una buona causa, ben celando il piacere di stare con il commissario. Ha sempre un pretesto per corrergli dietro e infiltrarsi nelle sue indagini pur non essendo il suo lavoro. Poi scattano quelle dinamiche che s’instaurano all’interno di una coppia: si presenta a lui senza alcun motivo, conosce i suoi ritmi di vita, s’ingelosisce per un nonnulla. Il commissario, d’altro canto, non riesce a fare a meno di lei, e non solo nelle sue indagini. Ha un costante bisogno di conoscere il suo parere, di coinvolgerla nella sua vita e partecipare alla sua.

L’altro attrae soprattutto quando è padrone della vita, sa affrontarla, è presente prima a se stesso, è gioioso, vitale. Aspetti che ci rivelano di poter entrare in relazione con un altro. Tornando alla prof. e al commissario, non sono solo attratti fisicamente, si comportano in modo educato, hanno stima l’uno dell’altra, amano condividere le loro esperienze. “E il colpo di fulmine?”, ho chiesto a mia figlia. Mi ha risposto che è solo l’inizio di ciò che potrà esserci, una promessa. E siamo d’accordo che l’amore è, più di ogni altra cosa, la voglia di mettersi in gioco, sperimentare fino in fondo l’impegno nei confronti dell’altro. Non basta camminare uniti, bisogna rendersi conto del passo dell’altro, curarlo con lo sguardo, con i pensieri, col partecipare alla sua crescita, col gioire dei suoi successi, coll’esserci senza infierire nei momenti difficili, col condividere anche le situazioni più pesanti da sopportare. Allora il colpo di fulmine è solo un rompere il ghiaccio, l’essenziale è ancora in divenire: uno scoprirsi un po’ per volta, ogni giorno, passando dall’io e il tu al noi, un rapporto fondato sul rispetto, la fiducia, la stima oltre all’attrazione fisica.


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