Una storia testarda

 




Ogni storia merita di essere letta. Prima che sulla pagina, la storia è in testa che passeggia, si sofferma, si ritrae, ritorna, fa chiasso, fino a quando con la penna si attacca al foglio per essere salvata. Ogni libro viene poi sconvolto da un'operazione commerciale: se vende, quanto vende, quale pubblico, quando è uscito, ha successo o no. E sembra che le storie migliori siano sempre quelle nuove. Ma non sapete quanti libri vi siete persi solo per ritenerli vecchi o per un pregiudizio. 

E poi c'è il classico, che non passa mai di moda e dice sempre qualcosa, preferito a tutti gli altri. Io leggo di tutto classici e moderni, nuovi e vecchi, storie, racconti, romanzi, saggi. Cosa mi attira? Vado per associazione, gusti, interessi, argomenti, per togliermi un pregiudizio nei confronti di quella storia, capire, comprendere una situazione. Ciò che spinge alla lettura è la curiosità di sapere e ciò che sappiamo è niente rispetto a tutto il resto. Quando mi propongono un libro, lo leggo con piacere, nel rispetto di quella storia. I fatti, una volta usciti dalla penna diventano una storia autonoma che non appartiene nemmeno più all'autore. I pregiudizi rovinano la bellezza del testo, lo contaminano. 

 La mia ultima storia scritta non è nata dall'oggi al domani, ma si è forgiata nella mente lentamente, come un seme che mette radici e cresce. Nella fase iniziale ci sono tanti dubbi, sul nascere può anche abortire. Ma poi ritorna, e se ritorna, chiede di crescere. Cerca luce, acqua, terreno. Sulle prime ti secca di curare qualcosa che non sai se andrà a morire, ma intanto insiste e non puoi lasciarla andare. E' una richiesta d'aiuto. "Il ragazzo venuto dal mare" ha attraversato non solo in deserto, il Mediterraneo, ma mille difficoltà per arrivare. Non so chi leggerà o chi lo ha già letto o chi vuole leggerlo, so solo che questa storia mi ha chiesto di arrivare fino a voi. E chissà che cosa vorrà dire a ciascuno, quali pensieri produrrà, cosa provocherà. Non importa. Una storia è fatta per scuotere, provocare, esserci. Racconta di un ragazzo venuto dal mare ma potrei dire anche dal sole, da un continente immenso, a due passi da noi. E' la storia di ogni ragazzo che arriva qui e cerca di inserirsi ed è anche la storia di chi accoglie, dei sentimenti e delle emozioni di ogni rapporto tra esseri umani. E ancora storia d'amicizia, di amore nelle varie stagioni dell'uomo. E poi di malavita, di morte, di vita e di rinascita. 

 Il mare fa da sfondo, o da incubatrice, sicuramente ne sa più di noi, da quando assiste al passaggio di ragazzi, uomini, donne e bambini sui barconi. Un altro titolo del libro poteva essere:" Chiedi al mare". Forse questa storia era in me sin dalla scuola Primaria, quando l'insegnante ci parlava dell'Africa e studiavamo la Nigeria come paese dell'anno. Forse le basi sono lì, ed è una storia testarda se ha fatto un così lungo cammino, soprattutto nel tempo. 

Commenta...

Nessun commento:

Posta un commento

Per aggiungere "Il mio sole" ai tuoi Blog e Siti Preferiti del web clicca questo rigo!

Benvenuti nel Blog dell'artista Filomena Baratto.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Filomena Baratto è presente anche sul sito artistico Dimensione Arte.

Cerca nel blog