Sempre giorni incerti, capricciosi. Di mattina bel tempo e nel pomeriggio pioggia, o vento al
mattino e sole dopo, e ancora pioggia e poi un caldo che uccideva.
Come si fa a definire un mese così?
Dall’inizio dell’estate, quest’anno,
ho notato un aspetto climatico insolito: sin dai primi di maggio c’è sempre
stato un leggero vento, non potrei definirlo brezza, poiché era freddino, che accompagnava tutta la giornata, anche quelle più calde. Strano, no?
Sono stati pochissimi i giorni caldi come vuole la stagione. Ci siamo abituati a vivere i mesi come vengono, non avendo più le caratteristiche climatiche di una volta. Agosto era caldo, ma non così umido, e l’immagine frequente per rappresentarlo era all'ombra di un albero a riposare, in mezzo a cicale assordanti. Il mare con l’ombrellone era la rappresentazione del mese di luglio, quello dedicato ai bagni.
Dopo la metà del mese si tornava dalle vacanze e ci si preparava al lavoro. Lo stesso Ferragosto era visto come uno spartiacque: tutto quello che accadeva dopo non
importava molto: i bagni erano stati fatti, il sole preso e l’abbronzatura pure.
Nella stessa giornata non mancava, poi, di aprire gli ombrelli nel bel mezzo del
pranzo sotto il pergolato, per l’arrivo puntuale di una bufera d’acqua di un
paio d’ore. Ma poi, il giorno dopo, quando tutti partivano, ritornava il sole,
quello tranquillo, caldo, affettuoso, senza nemmeno più una pioggerellina o un
temporale a spaventare gli ultimi bagnanti. Le spiagge, ancora assolate, accoglievano i fortunati che continuavano
le vacanze fino a fine mese.
Possiamo ancora fare questi
confronti? Possiamo dire di avere avuto un mese così com’è sempre stato da
quando ricordiamo?
Stamattina, dopo la pioggia, l’aria è fresca ma in casa non si resiste, funzionano ventilatori e condizionatori, nell'incertezza non si può andare a mare sereni.
E se viene giù un’altra burrasca? E i fulmini? Agosto si è fatto
vecchio, non è più lo stesso e noi siamo confusi. In compenso l’estate si protrae fino al mese
di ottobre e ci scappa ancora qualche bagno, allungando di molto la
bella stagione. Prima l'estate era più breve ma convinta, senza colpi di
testa né incertezze quotidiane.
E quel venticello tra le foglie degli alberi a tutte le ore, come un fantasma, scuote i rami, laddove prima sembravano mummie imbalsamate dal
caldo.
Ma agosto, quando era giovane, andava in vacanza con le utilitarie stracolme per la famosa villeggiatura, il sole rosolava le persone come uno spiedo ma non scottava come un incendio. Ricordo di stare ore al sole dopo aver messo sulla pelle un po' di crema Nivea, e a volte me ne dimenticavo. La pelle sempre asciutta, abbronzata, la vegetazione folta e di un verde vigoroso, mentre ora gli alberi sembrano di aver tenuto battaglia mostrando colori già autunnali con solo una piccola parte di verde. Non c’era l’umidità asfissiante di oggi, pur con un caldo insopportabile. E la luce dell’estate, ve la ricordate? Abbagliante! Ora riesci a vedere un cielo terso pieno di nuvole come grandi batuffoli, il tutto in un’aura di blu che conferma l'incessante lavoro del vento. E il mare? Ci sono stati giorni in cui il mare era ghiacciato come le acque di Gibilterra. Le cicale sono mancate, pochi i luoghi in cui sono rimaste a cantare. E i bei tramonti col sole immenso cadere in acqua? A quell’ora, in questo mese, c’è qualche nuvola che oscura o una pioggia che batte nascondendo il re del cielo. Nonostante ci manchino tante cose in questo agosto anomalo, ci proiettiamo, fiduciosi, all’anno prossimo, aspettando quello che abbiamo più amato. D'altra parte tutto cambia, anche i mesi.
Nessun commento:
Posta un commento