
Stamattina, io e la mia amica ci siamo incontrate al bar in Villa Comunale per un caffè: un appuntamento preso tempo fa e oggi portato a compimento. Come dice il proverbio: "Meglio tardi che mai!"
È stata una mattinata diversa.
Mi sembrava strano fare colazione insieme agli altri, tra caffè, cappuccini, cornetti serviti ai tavoli, mentre a casa, di solito, ancora assonnata, me ne vado passeggiando per la cucina con in mano l'aranciata e il cornetto, guardo le previsioni del tempo, scrivo la spesa, controllo se c'è tutto quello che mi serve per il pranzo, mi prendo cura delle orchidee.
Il tempo non era proprio bello, ogni tanto sentivo dietro di me il vento, qualche raggio di sole più forte mi invitava a cambiare posto, ma ho resistito. I clienti ai tavoli guardavano intorno: il vicino, le persone di fronte, chi entrava, chi usciva; alcuni sorseggiavano guardando in lontananza, altri mangiavano velocemente e altri ancora sembravano privi di appetito. Continuando a parlare con la mia amica, osservavo, a mia volta, gli altri sulla mia visuale: il cameriere in giro con il vassoio sempre colmo mentre continuava ad arrivare gente ai tavoli. Gli argomenti tra noi: i figli, il nostro tempo libero, le vacanze...
Ognuna raccontava dei suoi, a piccole dosi, alternando parole al caffè, al cornetto, a guardare. Gli uccellini ci hanno tenuto compagnia per tutto il tempo, visitando il nostro tavolo, attratti dallo zucchero delle briciole accanto alle sedie. Strano effetto a vederli senza il timore di essere presi o scacciati, puntando al cibo, per poi risalire e scendere con altre incursioni. C'era da mangiare tra lo zucchero e la granella, le molliche di cornetti o dolci. Un ottimo metodo il loro di spazzare senza scope.
Certo che il bar ha un suo fascino e poi ti guardi intorno e vedi gente: chi ti osserva, chi ti sembra di conoscere, di un altro non ricordi il nome, chi sembra ti stia salutando ma tu non lo riconosci. La mia interlocutrice è una signora pacata, tranquilla, grande osservatrice, curiosa, attenta. Siamo rimaste anche oltre la fine della colazione, la postazione che occupavamo era invidiabile.
Dopo il caffè ci siamo allontanate dal bar verso il lungomare. Di mattina, passeggiare in villa è piacevole. Corso Garibaldi sempre elegante con i suoi palazzi che guardano il mare, le palme che emergono dalle aiuole, i bambini accompagnati che già si danno da fare con i giochi, gli anziani che chiacchierano sulle panchine, persone che conosco che al loro passaggio sorridono, biciclette che sbucano in ogni direzione, cani che gironzolano con i padroni. Di fronte, il Vesuvio, e sulla spiaggia, novità da quest'anno, i bagnanti occupano i loro posti anche se la giornata è nuvolosa ma tanto afosa.
Ci siamo dirette sulla spiaggia anche se non avevamo voglia di camminare sulla sabbia. Raggiunta la riva, abbiamo deciso di immortalare il momento con alcuni scatti, a ricordare l'impegno espletato. L'appuntamento risale al periodo subito dopo il Covid, quando, ancora chiusi in casa e, volendo uscire da quel periodo buio, decidemmo di andare a prendere almeno un caffè. Prima ci vedevamo spesso, ma col tempo abbiamo diradato. Forse siamo cattivi amministratori del nostro tempo o semplicemente subentrano nuovi impegni che impediscono altro.
Abbiamo ammirato il colore blu perlato di un mare calmo, piatto come se fosse triste. E quei merletti piccoli che orlano la riva a indicare, più che le onde, i movimenti deboli della marea. Sul bagnasciuga l'acqua veniva risucchiata immediatamente. E da quella posizione ammiravamo la curva della spiaggia che accompagna il lungomare, dietro di noi il Monte Faito. Nei pressi una signora su una sedia, proprio accanto al bagnasciuga, come assorta e riportata alla realtà dai nostri scatti.
Lentamente ci siamo avviate verso la passerella per risalire.
A un tratto si è alzato il vento con un vortice di polvere e sabbia riversandosi per la strada. Lungo il percorso di ritorno per andare a prendere l'auto, abbiamo continuato a parlare di fatti e cose da fare al rientro. Il tempo a disposizione è finito e già si programma il prossimo caffè.
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