I sogni sulle nuvole

 




Avete mai sognato a occhi aperti guardando le nuvole?

È quello che fanno quattro ragazzini sul tetto di un palazzo nella storia "Nuvole e sogni", di Vittoria Giorgi, Hanta Edizioni.

Nei momenti peggiori delle loro giornate, salgono sul tetto e sognano a occhi aperti con lo sguardo rivolto al cielo. E cosa vedono?

Le nuvole cambiano forma e consistenza, da pesanti a leggere, da bianco a fredde come la neve. Caricate dal vento, attraversano il cielo, mentre i loro occhi pieni di desiderio le spingono avanti. Si trasformano in grandi, piccole, e poi evaporano e si disperdono. Ma poi ritornano sotto altre forme, come ordina l’aria, se calda o fredda. 

Appare, a tratti, un castello. Lì i sogni camminano a piedi o su veloci battelli  e non devono rompersi strada facendo. A volte siedono sui troni, soprattutto a sera, poco prima che le stelle, con qualche incantesimo, realizzino desideri.

Osservano e sognano. Appare loro ora un montone, un elefante, un volto, una casa, un monte, una piana. Il cielo detiene il potere di accogliere ciò che abbiamo in mente e renderlo vero.  

Le nuvole, per i quattro ragazzi, sono una grande invenzione. Essi controllano quando s’ingrossano e svaporano proprio come i loro sogni. Spesso offuscano, con la loro densità, il loro buio, la loro aria pesante. Costruiscono continuamente. Amano le nuvole che si prendono cura degli uomini. E i sogni sono passeggeri importanti che non vanno su mezzi qualsiasi, preferiscono la soffice acqua e corrono da un posto all’altro, una speranza per tutti.  

I ragazzi si chiedono:"Ma veramente crediamo di essere noi a guardare i sogni sulle nuvole? O forse sono loro che ci fanno la corte dall’alto per dare a ciascun sogno un padrone? Quando ci stendiamo a guardare il cielo forse è il cielo che prega per noi per farci alzare lo sguardo e guardare nelle nuvole le offerte migliori, che sembrano siano a poco prezzo, ma per navigare hanno bisogno di un carburante speciale: la voglia di portarli avanti". I sogni, pensano i ragazzi, vogliono calore, sono bambini che per crescere richiedono cure. Non basta la sofficità delle nuvole, sono esigenti, richiedono la nostra presenza fino a realizzazione compiuta. "Noi ve li affidiamo, o nuvole, non potrebbero avere mezzo migliore per arrivare a destinazione".

Nessun commento:

Posta un commento

Per aggiungere "Il mio sole" ai tuoi Blog e Siti Preferiti del web clicca questo rigo!

Benvenuti nel Blog dell'artista Filomena Baratto.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Filomena Baratto è presente anche sul sito artistico Dimensione Arte.

Cerca nel blog