Echeneis dal greco "echein" che significa 'tenere premuto' e "naus" per 'nave', rende bene il suo significato. È un pesce di colore grigio cenere, che si confonde con i colori marini, munito di una placca a ventosa sul capo con cui aderisce a qualsiasi cosa e lo fa tanto per essere trasportato. Oltre alle navi può legarsi ad altri pesci e anche ai subacquei.
Ne parlava già Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, preannunciandone le caratteristiche e affermando di costituire un freno per le navi. Plinio continua spiegando che per le stesse ragioni alcuni se ne servono per le fatture e a creare caos nei processi e nelle cause. A questi motivi se ne aggiunge un altro più mite: quello di trattenere nel ventre materno il feto fino al parto.
Borges, l'autore argentino, lo inserisce nell'elenco degli esseri immaginari. Non è commestibile e per alcuni, come Aristotele, era fornito di piedi. Secondo Trebio Nigro è largo cinque dita e lungo un piede e aggiunge che, se messo sotto sale, ha poi la funzione di attirare l'oro nei pozzi, proprio a mo' di calamita.
Nella lingua spagnola la remora è il pesce mentre in senso figurato rappresenta l'ostacolo. Sempre attraverso Plinio il Vecchio, apprendiamo che fu grazie a una remora che cambiarono le sorti dell'Impero romano, quando nella battaglia di Azio si attaccò alla galera di Marco Antonio e quando fermò quella di Caligola forte di quattrocento rematori.
Si legge ancora: "Soffiano i venti e infuriano le tempeste ma la remora frena la loro furia e costringe le navi a interrompere la corsa" afferma Plinio, "ottenendo quello a cui non valgono le gomene e le ancore più pesanti".
In proposito lo scrittore spagnolo Diego de Saavedra Fajardo diceva:"Non sempre vince la forza più grande. La corsa di una nave è fermata da una piccola remora".
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